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Medici di Medicina Generale: nuovi Decreti Attuativi per la diagnostica di primo livello

15/09/2022

Cosa prevede il decreto attuativo che doterà gli studi dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta di macchinari utili per la diagnostica di primo livello e come si tradurrà l’applicazione di queste misure anche a livello sociale e sanitario.

Medici di Medicina Generale: nuovi Decreti Attuativi per la diagnostica di primo livello

La Conferenza Stato-Regioni ha decretato che la diagnostica di primo livello possa essere compiuta negli studi dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri.

 

235 milioni di euro sono stati stanziati nel 2020 e adesso, anche alla luce del PNRR, arrivano i decreti attuativi che permettono l’evoluzione anche della professione dei medici di base.

 

Fare un ECG, una spirometria o un’ecografia dal medico sarà possibile, grazie al finanziamento pensato per supportare l’acquisto degli strumenti di diagnostiche che permetteranno, dunque, al paziente di avere un servizio più repentino ed efficiente e al SSN di snellire la mole di lavoro del personale sanitario.

 

Cosa prevede il decreto? 

 

Le apparecchiature di diagnostica verranno quindi distribuite alle case di comunità hub, alle case di comunità spoke e agli spoke rappresentati dagli studi dei Medici di Medicina Generale e dai Pediatri di Libera Scelta, oltre che alle aggregazioni di medicina di gruppo, tenendo conto delle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio.

 

Il fine è abbastanza chiaro e raggiungerlo significherebbe un passo avanti per la Sanità Italiana, ammessa che venga colmata la carenza di medici. Obiettivo primario è quello di favorire la capillarità dei servizi e maggiore equità di accesso in tutte le aree territoriali, specialmente nelle piccole isole, nelle aree rurali e nelle periferie urbane, assolvendo al principio di prossimità che è rafforzato dalla conseguente garanzia di assistenza, limitandone le disuguaglianze territoriali.

 

Come evidenziato all’interno del decreto attuativo, le apparecchiature di diagnostica di primo livello garantiranno la

 


prossimità dell’assistenza ed erogazione di prestazioni di competenza dei medici di medicina generale nonché dei pediatri di libera scelta ai soggetti fragili affetti da patologie croniche


 

Tali apparecchiature, devono essere compatibili ed integrarsi con la Piattaforma nazionale di telemedicina e con i servizi di telemedicina previsti dalla Component 1 della Missione 6 del PNRR nonché con il Fascicolo Sanitario Elettronico.

 

Entro 90 giorni dal decreto, quindi entro fine ottobre, dovrebbero essere erogate le specifiche tecniche per l’erogazione delle prestazioni.

 

Cosa devono fare le Regioni

 

Le Regioni dovranno presentare al Ministero della Salute, entro 90 giorni dalla pubblicazione del Decreto, il piano pluriennale dei fabbisogni per l’utilizzo anche parziale delle risorse assegnate.

 

Il piano dovrà contenere:

  • gli obiettivi di salute che si intendono perseguire
  • l’elenco delle apparecchiature sanitarie per la diagnostica di primo livello che si intendono acquisire, comprensivo di descrizione della tecnologia, dei costi di acquisto e di installazione
  • una relazione sulle modalità di impiego delle apparecchiature sanitarie e sull’assetto organizzativo che si intende adottare ai fini dell’erogazione delle prestazioni assistenziali, tenendo conto delle diverse forme organizzative in cui operano i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta
  • i tempi di acquisizione e di messa in funzione e collaudo delle apparecchiature sanitarie
  • il piano regionale di formazione per i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta o l’adesione a quello predisposto dall’Istituto Superiore di Sanità
  • un piano di manutenzione, assistenza e aggiornamento, comprensivo anche delle modalità di fornitura e smaltimento dei consumabili necessari per il funzionamento dei dispositivi di proprietà delle aziende sanitarie che si intendono adottare sulle apparecchiature sanitarie
  • l’individuazione di specifici indicatori di processo e di risultato attraverso i quali le aziende sanitarie procedono a misurare l’attività svolta, secondo quanto previsto dagli Accordi integrativi regionali e in coerenza con il “Nuovo sistema di garanzia per il monitoraggio dell’assistenza sanitaria”.

 

In tal modo, è stato di fatto richiesto ai Medici di Medicina Generale e ai Pediatri di Libera Scelta di contribuire attivamente a colmare il gap riguardante i livelli essenziali di assistenza (LEA), oggetto degli Accordi integrativi, con propri dispositivi e secondo le modalità definite nell’ambito degli Accordi integrativi regionali stessi.

 

Questa opportunità comporta inevitabilmente una riorganizzazione non solo dell’attività, ma anche dello studio che dovrà ospitare le apparecchiature in dotazione ai Medici di Medicina Generale e ai Pediatri di Libera Scelta. In quest’ambito, gli esperti di Consulcesi & Partners sono a disposizione dei professionisti sanitari che vogliono approfondire la tematica e trovare una risposta a dubbi e curiosità.

 

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Più attenzione verso il paziente e l’efficienza del medico 

 

A dare il via a questi finanziamenti è stata la Manovra 2020, a cui è seguito il decreto attuativo firmato dal Ministro Roberto Speranza che era rimasto in stand-by e che si è finalmente sbloccato lo scorso luglio.

 

Grazie a questo cambio di passo, il SSN sposterà l’attenzione sul paziente e l’efficienza sul medico. A tutto questo, si dovrà aggiungere la sanità coniugata al digitale che dovrebbe, così, accelerare e snellire le pratiche, rendendo le diagnosi più repentine e i pazienti maggiormente soddisfatti.

 

Il principio di prossimità, in tal modo, potrà essere sostanzialmente esercitato. Il vero passo avanti che verrà compiuto non sarà soltanto l’acquisto e/o il potenziamento dei macchinari, ma anche e soprattutto la creazione di micro-team, dove più medici condividono le strumentazioni per esami di primo livello diagnostico, supportati dal personale infermieristico e amministrativo.