L’ANAAO Assomed, il sindacato che rappresenta i medici dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale, ha formalmente denunciato 50 aziende sanitarie pubbliche per mancata applicazione delle norme di legge e del contratto collettivo nazionale. Il segretario nazionale Pierino Di Silverio ha parlato di un vero e proprio “atto di rottura”, evidenziando come la misura sia stata colma dopo mesi di interlocuzioni inascoltate con le direzioni generali e le Regioni.
Violazioni sistemiche in almeno il 60% delle aziende
Secondo quanto riportato dall’ANAAO, le violazioni riguardano:
- Orari di lavoro e riposi non rispettati: turni prolungati oltre i limiti consentiti, con grave danno per la salute psicofisica dei medici e per la sicurezza dei pazienti.
- Mancata retribuzione del lavoro straordinario e delle pronte disponibilità.
- Elusione sistematica dei fondi contrattuali, che porta a disuguaglianze nella distribuzione delle risorse tra le diverse aziende e regioni.
- Omissione nell’erogazione di istituti contrattuali come la pronta disponibilità, la retribuzione di risultato, i percorsi di carriera e i premi di produttività.
La denuncia come strumento per richiamare l’attenzione istituzionale
L’ANAAO ha indirizzato le sue segnalazioni ai seguenti organi:
- Ministero della Salute
- Ministero del Lavoro
- Ispettorati territoriali del lavoro
- Corte dei Conti
- Assessorati regionali alla salute
L’obiettivo è duplice: da un lato, ottenere un immediato intervento correttivo; dall’altro, aprire un tavolo istituzionale per affrontare strutturalmente il problema.
Dati allarmanti: 10 milioni di ore di straordinario non pagato
Uno dei dati più preoccupanti riguarda la mole di lavoro non retribuito: secondo le stime dell’ANAAO, ogni anno vengono regalate alle aziende sanitarie circa 10 milioni di ore di straordinario, senza alcun compenso né recupero. A queste si sommano oltre 5 milioni di giorni di ferie arretrate che i medici non riescono a fruire a causa della carenza di personale.
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Rischi per il sistema sanitario e per i cittadini
Le violazioni non si ripercuotono solo sui medici, ma anche:
- Sulla sicurezza dei pazienti, esposti a personale stanco e turni massacranti.
- Sulla qualità dell’assistenza, a rischio per l’impossibilità di programmare le attività e garantire continuità operativa.
- Sulla sostenibilità del SSN, messo sotto pressione da logiche aziendali che trascurano i diritti dei lavoratori.
La posizione dell’ANAAO: “Non è più tempo di pazientare”
Come dichiarato nel comunicato ufficiale, l’ANAAO non intende più attendere promesse future: «Le regole si rispettano sempre, non solo quando fa comodo o quando ci sono soldi». Il sindacato ha fatto sapere che andrà fino in fondo, sia sul piano sindacale che su quello giudiziario, fino a ottenere un cambio di passo concreto da parte delle amministrazioni sanitarie.
La denuncia dell’ANAAO Assomed apre un nuovo capitolo nelle relazioni sindacali del settore sanitario. È un grido d’allarme che chiama in causa non solo le aziende inadempienti, ma anche le istituzioni politiche e amministrative, affinché garantiscano i diritti dei medici e tutelino il buon funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale. Le prossime settimane saranno decisive per verificare se queste istanze riceveranno le risposte che meritano.