La fine del triennio ECM, fissata al 31 dicembre 2025, non rappresenta soltanto un adempimento burocratico. Si tratta di un vero spartiacque che determina se un professionista è in regola o meno con il proprio obbligo formativo. La Commissione Nazionale ECM e gli Ordini hanno ribadito più volte che l’acquisizione dei crediti è strettamente collegata alla qualità delle cure e alla responsabilità verso i pazienti. Arrivare impreparati significa non solo rischiare sul piano professionale, ma anche esporsi a conseguenze legali ed economiche potenzialmente gravi.
Errori da evitare nella corsa agli ECM
A ridosso della scadenza molti professionisti commettono errori ricorrenti. Il più diffuso è rimandare tutto agli ultimi mesi, quando i corsi sono già pieni e i sistemi rallentano. Un altro rischio è trascurare il portale Co.Ge.A.P.S., da cui dipende ogni verifica ufficiale. Molti pensano poi che bonus e compensazioni siano gestiti in automatico, ma in realtà serve sempre un controllo attivo. Affidarsi unicamente a corsi residenziali può rivelarsi controproducente, perché la disponibilità si riduce con l’avvicinarsi di dicembre. Infine, seguire attività non accreditate non produce alcun valore ai fini ECM, pur richiedendo tempo ed energie. La soluzione? Anticipare, programmare e verificare in modo costante la propria situazione formativa.
I rischi assicurativi: cosa dice la legge
Uno degli aspetti meno conosciuti ma più delicati riguarda la copertura assicurativa. La Legge Gelli-Bianco (n. 24/2017), insieme ai decreti attuativi, ha stabilito in modo chiaro che la formazione ECM è una condizione essenziale per la validità delle polizze professionali. Chi non raggiunge almeno il 70% dei crediti previsti – cioè 105 su 150 – rischia di trovarsi privo di tutele assicurative. In caso di errore clinico, evento avverso o contenzioso legale, la compagnia potrebbe rifiutarsi di coprire le spese, lasciando il professionista esposto a responsabilità dirette. Questo principio vale sia per i liberi professionisti, sia per chi lavora all’interno di strutture pubbliche o private. È quindi fondamentale non sottovalutare l’impatto di un “semplice” ritardo nell’adempimento.
Le sanzioni disciplinari degli Ordini
Parallelamente alle implicazioni assicurative, entra in gioco anche la dimensione disciplinare. Gli Ordini professionali, attraverso verifiche incrociate con il portale Co.Ge.A.P.S., stanno già inviando segnalazioni agli iscritti non in regola. Le sanzioni possono variare molto: si va dal richiamo formale fino alla sospensione temporanea dall’attività, un provvedimento che può compromettere la carriera e la reputazione di un professionista. Inoltre, sempre più strutture sanitarie – pubbliche e private – richiedono la dimostrazione della regolarità ECM per accedere a bandi, incarichi o progressioni di ruolo. Non essere aggiornati, quindi, può significare perdere opportunità lavorative e di crescita professionale, oltre a subire conseguenze dirette sul proprio status professionale.
Strategie per arrivare preparati allo sprint finale
Per evitare problemi, la parola chiave è pianificazione. Verificare regolarmente la propria posizione su Co.Ge.A.P.S. permette di scoprire in tempo eventuali errori o ritardi nei caricamenti. È altrettanto importante scegliere corsi accreditati, di qualità e con un numero adeguato di crediti, in linea con i propri impegni e con il tempo a disposizione.
Un approccio consigliato è puntare al superamento dei 105 crediti già entro l’autunno, in modo da avere margine per eventuali correzioni o aggiustamenti. Da non dimenticare i bonus ECM, che vanno però controllati e richiesti correttamente, e la possibilità di trasferire crediti entro il 30 giugno 2026. Infine, conservare una copia degli attestati di frequenza è una buona pratica che aiuta a gestire eventuali contestazioni o problemi di registrazione.
La maratona ECM non si conclude improvvisamente il 31 dicembre: richiede costanza, monitoraggio e la capacità di gestire l’ultimo tratto con lucidità. Prepararsi per tempo significa affrontare gli ultimi mesi senza affanni, con la certezza di essere in regola e pronti alle sfide professionali del futuro.