Zoonosi in aumento per effetto del cambiamento climatico

Con la pandemia da Covid si è parlato molto di zoonosi, malattie trasmesse all’uomo dagli animali. Con il dottor Antonio Sorice, presidente SIMeVeP, analizziamo le vie di trasmissione e i pericoli a cui siamo esposti più facilmente insieme alle malattie più diffuse che hanno questa origine.

Sommario
  1. La tubercolosi
  2. La rabbia
  3. L’aviaria
  4. West Nile Virus
  5. Malattie trasmesse da zecche
  6. Malattie trasmesse da alimenti

Batteri, virus, parassiti e miceti sono i principali agenti responsabili delle zoonosi, malattie trasmesse per via diretta o indiretta, dagli animali all’uomo. “Le zoonosi attualmente in circolo sono, nella maggior parte dei casi, già conosciute all’uomo. Tuttavia, alcune tra queste appaiono più diffuse per effetto del cambiamento climatico”, spiega Antonio Sorice, presidente SIMeVeP, la Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva. Le vie di trasmissione delle zoonosi sono principalmente tre: il contatto diretto con l’animale infetto, la trasmissione vettoriale tramite zanzare, zecche, pulci e pidocchi o tramite acqua o alimenti contaminati.

La tubercolosi

Della prima categoria, ovvero le zoonosi trasmesse per contatto diretto, fa parte la tubercolosi (Tb), una malattia infettiva e contagiosa, causata da un batterio, il Mycobacterium tuberculosis, chiamato comunemente Bacillo di Koch (dal nome del medico tedesco che lo scoprì). “Nella maggior parte dei casi interessa i polmoni, anche se ma possono essere coinvolte pure altre parti del corpo. La tubercolosi se non trattata può essere letale”, dice Sorice. Oggi è ancora una delle 10 principali cause di morte nel mondo. In Italia l’incidenza è piuttosto bassa: circa 4mila nuovi casi ogni anno.

La rabbia

Anche la rabbia rientra tra le zoonosi trasmesse per contatto diretto, anche se – sottolinea il medico veterinario – il contagio avviene solo a seguito di un morso. La rabbia è, probabilmente, la malattia più antica di cui si ha notizia. È causata da un virus appartenente alla famiglia dei rabdovirus, genere Lyssavirus che causa encefalite. Quando si manifestano i sintomi, di solito, la malattia è irreversibile e conduce alla morte, sia dell’animale, che dell’uomo. “Oggi – spiega Sorice – la malattia è sotto controllo grazie alla vaccinazione preventiva di chi svolge attività professionale ‘a rischio specifico’ al trattamento vaccinale post esposizione”.

L’aviaria

Tra le zoonosi attualmente più diffuse, trasmesse attraverso un contatto diretto animale-uomo, c’è anche l’aviaria. Nonostante sia stata identificata per la prima volta in Italia più di un secolo, in questi mesi è costantemente monitorata dagli scienziati di tutto il mondo che temono possa avvenire un salto di specie. “Finora non sono stati mai identificati casi di trasmissione interumana. Tuttavia, dopo la rilevazione del virus anche tra i mammiferi, e non solo più tra i volatili, si teme che ulteriori modificazioni possano renderlo trasmissibile anche da essere umano all’altro. In Italia – assicura Sorice -, i casi riscontrati tra gli uomini sono stati tutti tra lavoratori a rischio che hanno manifestato sintomi lievissimi, come la congiuntivite, o una malattia del tutto asintomatica”.

West Nile Virus

La febbre West Nile (West Nile Fever) è l’esempio tipico di zoonosi a trasmissione vettoriale tramite zanzare. Questa malattia è provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae. “Si tratta di una patologia tipicamente tropicale, negli ultimi anni frequente anche in Italia, soprattutto al Nord, durante la stagione estiva. Viene trasmessa dalle zanzare all’uomo, equidi e uccelli selvatici ne sono i principali serbatoti – spiega il presidente SIMeVeP -. La sua diffusione può compromettere la donazione di sangue e di organi, tanto che nei territori in cui viene riscontrata la presenza del virus attraverso la sorveglianza attiva dei servizi veterinari, tutti i potenziali donatori devono sottoporsi a specifici test diagnostici”.

Malattie trasmesse da zecche

Il cambiamento climatico oltre ad aver inciso sull’aumentata diffusione di zoonosi a trasmissione vettoriale tramite zanzare, ha contribuito pure alla proliferazione delle zecche. “Molto diffuse in Veneto e Trentino (di recente anche in Lombardia cominciano a verificarsi i primi casi) colpiscono soprattutto gli escursionisti e chi fa delle passeggiate in montagna. La malattia di Lyme o borreliosi – dice Sorice – è un esempio di patologia che può verificarsi in seguito al morso di zecca”.

È una malattia multisistemica che può interessare diversi apparati dell’organismo, con un’incubazione variabile dai 4 a 25 giorni, con una massima incidenza tra i 7 e i 14 giorni, e manifestazioni cliniche ugualmente precoci o tardive. “A seguito dell’aumentata diffusione delle zecche, la borreliosi è oggetto di uno specifico piano di monitoraggio da parte dei servizi veterinari che, in collaborazione con il club alpino – dice il medico veterinario -, stanno avviando anche dei progetti per informare e sensibilizzare escursionisti professionisti e amanti della montagna”.

Malattie trasmesse da alimenti

Molti sono i microrganismi responsabili delle Malattie trasmesse da alimenti (MTA). Campylobacteriosi, Salmonellosi, listeriosi, trichinellosi sono le zoonosi ritenute prioritarie dalle autorità sanitarie ed europee. E, insieme a botulismo e Staphilococcus aureus, sono le malattie a trasmissione alimentare più conosciute tra le molteplici che possono essere oggetto di passaggio all’uomo. In generale, sono dovute ad una contaminazione degli alimenti e dell’acqua. La sicurezza alimentare comprende tutte le attività collegate alla identificazione e all’isolamento dei pericoli microbiologici per l’uomo, attraverso piani di campionamento degli alimenti, lo sviluppo delle metodologie analitiche e l’adeguatezza dei piani di autocontrollo degli operatori del settore alimentare.

Isabella Faggiano, giornalista professionista

Di: Redazione Consulcesi Club

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