Garantire aria pulita a tutti: L’European Respiratory Society esorta l’UE ad “un’azione decisiva”

L’European Respiratory Society (ERS) e i suoi partner sollecitano l’Unione europea e la comunità sanitaria ad “un’azione decisiva” per arrivare a garantire aria pulita in Europa per tutti, evidenziando le allarmanti statistiche di decessi e malattie attribuite alla qualità dell’aria in tutto il continente.

“La stragrande maggioranza (97,5%) degli europei è esposta a livelli dannosi di inquinamento atmosferico, con una crescente necessità di un’azione immediata da parte dell’UE e della comunità sanitaria in generale per ridurre l’impatto dell’inquinamento atmosferico sull’ambiente e sulla salute pubblica”, ha dichiarato la Presidente della commissione per l’ambiente e la salute della commissione ERS, la professoressa Zorana Andersen nella recente conferenza “Clean Air in Europe for All”, tenutasi a Bruxelles, per analizzare le revisioni proposte per la Direttiva UE sulla qualità dell’aria ambiente (AAQD).

Durante la conferenza che ha visto la partecipazione di esperti internazionali, politici e scienziati, L’ERS ha presentato “prove allarmanti e inoppugnabili”, come scrive la Società sul sito, che evidenziano l’impatto negativo dell’inquinamento atmosferico sulla salute pubblica. “L’inquinamento atmosferico e il cambiamento climatico sono questioni inseparabili. La riduzione dell’inquinamento atmosferico e la mitigazione dei cambiamenti climatici dovrebbero essere affrontati insieme per contribuire a proteggere la nostra salute”, ha ribadito Andersen.

A ricordare l’enorme peso dell’inquinamento sulla salute della popolazione, attraverso un costante aumento del rischio di mortalità, è la dottoressa Maria Neira, direttrice della Sanità Pubblica, Determinanti ambientali e sociali della salute presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). “Una media di sette milioni di decessi prematuri sono causati da esposizione all’inquinamento atmosferico ogni anno”, ha dichiarato l’esperta durante l’evento.

Per raggiungere l’ambizioso obiettivo di zero inquinamento ambientale entro il 2050, e prima l’obiettivo intermedio previsto per il 2030, “l’UE deve allineare completamente la sua direttiva sulla qualità dell’aria ambiente (AAQD) con gli standard di qualità dell’aria stabiliti dall’OMS”, scrivono dall’ERS, mentre altri esperti ribadiscono che “l’esposizione all’inquinamento a tutte le età influenza la salute e le malattie per tutto il corso della vita – compresa la salute fisica degli adulti e la crescita cognitiva dei bambini”.

Javi Lopez, membro del Parlamento europeo, ha aggiunto: “Affrontare l’inquinamento atmosferico richiede un approccio poliedrico che coinvolga tutti i settori, con la collaborazione di politici, ricercatori, operatori sanitari e società civile. “È una battaglia che richiede volontà politica, sostegno pubblico e un impegno incrollabile per dare priorità alla vita umana su tutto il resto”.

“Nonostante i miglioramenti, l’inquinamento rimane la più grande minaccia ambientale per la nostra salute e una sfida significativa per la nostra economia. Colpisce in modo sproporzionato le popolazioni vulnerabili – ha ribadito Virginijus Sinkevicius, Commissario europeo per l’Ambiente. “Dobbiamo garantire che i nostri co-legislatori abbiano una solida comprensione della base di prove e delle misure che funzionano meglio per ridurre questo inquinamento.”

In questo contesto, ERS chiede una “tempestiva adozione della nuova direttiva UE sulla qualità dell’aria”, poiché solo “allineando la direttiva agli standard di qualità dell’aria dell’OMS e migliorando gli interventi esistenti per contrastare l’inquinamento atmosferico, l’Europa può compiere passi significativi verso il raggiungimento dell’obiettivo di zero inquinamento e la salvaguardia della salute pubblica”, conclude l’ERS in occasione della conferenza “Clean Air in Europe for All” organizzata dalla Società in collaborazione con l’Health Effects Institute (HEI) e l’International Society for Environmental Epidemiology (ISEE).

“Abbiamo bisogno che l’Unione europea si faccia promotrice dell’adozione degli standard dell’OMS – ha infine aggiunto Neira – Sappiamo che sono ambiziosi, ma come si può non essere ambiziosi quando si parla di proteggere la salute delle persone?”.

Aria Pulita: al via all’azione collettiva di Consulcesi

Respirare aria pulita è un diritto, eppure, stando agli ultimi dati raccolti dalla Società italiana di medicina ambientale (SIMA) e presentati in occasione del lancio dell’azione collettiva Aria Pulita di Consulcesi, oltre l’80% della popolazione UE respira un’aria con una concentrazione di polveri sottili superiore alle soglie di sicurezza sanitaria fissate dall’Oms già nel lontano 2005.

In Europa, applicando gli attuali limiti di legge, il 21% dei cittadini si trova in una situazione di rischio per la salute legata agli sforamenti delle polveri sottili Pm10 e Pm2.5; lo stesso discorso vale per gli ossidi di azoto, secondo i dati dell’Agenzia europea per l’ambiente, che pubblica ogni anno un rapporto sulla qualità dell’aria, hanno raccontato gli esperti SIMA in occasione dell’evento.

“La questione è ancora più preoccupante perché le soglie di sicurezza sanitaria Oms sono state più che dimezzate nel 2021” ha affermato Prisco Piscitelli, epidemiologo e vicepresidente Sima. Nel nostro Paese, secondo le stime Consulcesi oltre 40 milioni di persone hanno respirato e continuano a respirare aria “avvelenata” da concentrazioni elevate di particelle inquinanti, come il particolato atmosferico (PM10) e il biossido d’azoto (N02).

Ad accertarlo è stata la Corte di Giustizia Europea che ha più volte richiamato e poi condannato l’Italia per aver superato i limiti dei valori di PM10 e N02 nell’aria, danneggiando l’ambiente e mettendo a rischio la salute dei cittadini. In totale, sono 3.384 i Comuni italiani compresi nelle violazioni accertate dall’Europa.

In questo scenario, l’azione collettiva lanciata da Consulcesi “ha lo scopo di accertare la violazione del diritto a vivere in un ambiente salubre, con conseguente richiesta di risarcimento del danno, in favore dei residenti delle zone in cui è stato accertato il superamento dei limiti delle particelle inquinanti contenute nell’aria ambiente”, ha raccontato Marco Tortorella, legale di Consulcesi. “Rappresenta la presa di coscienza dei cittadini come stimolo a trovare soluzione – sottolinea Tortorella – Inoltre, è anche l’occasione per spingere le istituzioni affinché intervengano per porre rimedio a tale intollerabile situazione che, nonostante la condanna da parte della Corte di Giustizia Europea, continua a perpetrarsi”.

Fabiola Zaccardelli, BA (Hons) Journalism, University of Westminster

Di: Redazione Consulcesi Club

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