Le notizie della settimana in Sanità (3-7 luglio)

Ecco cosa è successo nel settore sanitario nell’ultima settimana

Sommario
  1. Rinnovo del contratto 2019-2021. Si prova a chiudere entro la fine del mese
  2. Incontro sindacati-Schillaci. Le reazioni
  3. Aggiornamento Dm 70 e Dm 77
  4. L’apprezzamento da parte della FNOFI

La trattativa per il rinnovo del contratto della Dirigenza medica e sanitaria del Servizio sanitario nazionale si avvia alla fase finale, con l'obiettivo di chiudere entro la fine del mese. Circa 130mila professionisti vedranno un aumento medio lordo di 200 euro al mese. Le organizzazioni sindacali hanno incontrato il ministro della Salute per discutere delle questioni urgenti e hanno espresso apprezzamento per la sua disponibilità. È stato inoltre istituito un tavolo tecnico per affrontare le problematiche professionali, organizzative ed assistenziali emerse dall'analisi dei regolamenti dell'assistenza ospedaliera e territoriale, al quale partecipa anche la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Sanitaria di Fisioterapista.

Rinnovo del contratto 2019-2021. Si prova a chiudere entro la fine del mese

La trattativa tra Aran e sindacati per il rinnovo del contratto (2019-2021) della Dirigenza medica e sanitaria del Servizio sanitario nazionale si avvia verso la sua fase finale. Il rinnovo riguarda circa 130mila professionisti, i quali in media vedranno un aumento medio lordo di 200 euro al mese. L'Agenzia si sta impegnando per raggiungere la firma della preintesa entro la fine del mese.

Sono state introdotte molte novità: i sindacati avranno il diritto di richiedere il confronto indipendentemente dall'avvio da parte dell'azienda. I temi affrontati riguarderanno questioni cruciali per l'organizzazione del lavoro, come straordinari, turni di guardia e disponibilità immediata. Un'altra novità riguarda l'assegnazione degli incarichi, che sarà resa più rigorosa. Gli incarichi dovranno essere assegnati ai dirigenti subito dopo il periodo di prova e immediatamente dopo una valutazione positiva. Inoltre, verrà regolamentato il lavoro fuori sede, prevedendo un rimborso per coloro che si spostano dalla loro sede di origine.

Resta critica però la questione relativa all’orario di lavoro, con i sindacati che da tempo denunciano come la flessibilità oraria venga sfruttata dalle aziende principalmente per coprire i servizi scoperti a causa della carenza di personale. In pratica, ogni medico arriva in media a lavorare circa 300 ore in più all'anno. Per intervenire in questo senso servono però nuove risorse economiche.

Incontro sindacati-Schillaci. Le reazioni

Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria si sono incontrate con il ministro della Salute Orazio Schillaci per discutere dei temi urgenti per la categoria e per il sistema sanitario nazionale nel suo complesso. Durante l'incontro, sono stati ribaditi al ministro gli ambiti, sia legislativi che contrattuali, che richiedono un intervento immediato: abolizione del tetto di spesa per l'assunzione di personale; riforma del Dm 70; riforma della legge 502 per proporre nuovi modelli organizzativi del sistema; congruo finanziamento del prossimo contratto valido per il triennio 2022-2024; defiscalizzazione di parte del salario; intervento diretto che incida sulle condizioni di lavoro nel contratto attualmente in discussione; incentivi immediati per trattenere i colleghi nel servizio pubblico rendendo competitivo il confronto con le cooperative; finanziamento dell'indennità di specificità per il resto della dirigenza; finanziamento delle specializzazioni non mediche.

Le organizzazioni sindacali hanno espresso apprezzamento per la disponibilità dimostrata dal ministro nel confronto e affermano che Schillaci ha compreso l'urgenza delle richieste che riflettono una situazione non più sostenibile all'interno degli ospedali e dei luoghi di lavoro. Si prevede che verranno avviati tavoli tecnici per condividere gli aspetti legislativi realizzabili a medio termine. Tuttavia, si aspettano che la disponibilità si traduca in azioni concrete per affrontare le questioni più urgenti. Il primo banco di prova sarà il contratto in discussione all'Aran, seguito dalla prossima legge finanziaria e da altre opportunità legislative che possano accogliere le richieste. Le organizzazioni sindacali sottolineano che il ministro della Salute è considerato un alleato e che sono previsti ulteriori incontri con tavoli tematici. Nonostante il lavoro da fare sia molto e il tempo limitato, esprimono fiducia nella volontà del ministro di agire positivamente.

Aggiornamento Dm 70 e Dm 77

A proposito della riforma del Dm 70 citata in precedenza, dopo le critiche per la sua composizione il Capo di Gabinetto del ministro aumenta il numero componenti del tavolo ministeriale per l’aggiornamento dei provvedimenti allo scopo di rafforzare l’integrazione tra ospedale e territorio. Da 18 membri si arriva 52 di cui 24 donne. l’obiettivo del Tavolo di lavoro è quello di analizzare le criticità del Dm 70/2015 sugli standard dell’assistenza ospedaliera e del Dm 77/2022 sugli standard dell’assistenza territoriale.

L’apprezzamento da parte della FNOFI

La Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Sanitaria di Fisioterapista (FNOFI) si dice estremamente soddisfatta per essere stata inclusa nel Tavolo tecnico-ministeriale incaricato di affrontare le problematiche professionali, organizzative ed assistenziali emerse durante l'analisi del Dm77. Questo commento giunge dopo la pubblicazione del Decreto del 4 luglio, con il quale il Ministero della Salute ha istituito il "tavolo tecnico per lo studio delle criticità derivanti dall'attuazione del Regolamento dell'assistenza ospedaliera (Decreto interministeriale 2 aprile 2015, n. 70) e del Regolamento dell'Assistenza territoriale (Decreto interministeriale 23 maggio 2022, n. 77)". Il tavolo tecnico include la presenza della vicepresidente FNOFI, Melania Salina, insieme ai principali rappresentanti delle professioni socio-sanitarie e dei sindacati del settore.

“Crediamo che questa scelta sia particolarmente appropriata e corretta”, commenta il presidente FNOFI, Piero Ferrante, “perchè indica che il Ministero intende coinvolgere tutte le professioni nella riflessione sulla sanità del futuro, in particolare per quanto riguarda la sanità di prossimità. Coinvolgere i fisioterapisti nel tavolo che va a disegnare il riordino dell’assistenza sanitaria – nelle due ‘gambe’ ospedaliere e territoriali – significa aver ben compreso chi sono gli attori realmente vicini ai bisogni di salute dei cittadini italiani”.

Di: Arnaldo Iodice

News e Approfondimenti che potrebbero interessarti

Vedi i contenuti