Diciamo basta all’odio tra medici e pazienti. Superate 21mila firme per la proposta di Arbitrato della Salute
15/02/2019
In Italia i professionisti della sanità devono confrontarsi tutti i giorni con la paura di aggressioni e di denunce da parte dei pazienti, e conseguentemente di subire penalizzazioni dal punto di vista professionale ed economico. Alcune specializzazioni, poi, presentano un rischio di contenzioso davvero elevato, e questo si traduce anche in un maggior ricorso alla cosiddetta medicina difensiva.
I dati alla mano mostrano, infatti, che ogni anno sono almeno 35mila le nuove cause intentate contro i medici e le strutture sanitarie (sia private che pubbliche), e che al momento quelle giacenti nei tribunali sono almeno 300mila. Anche se poi, a conti fatti, il 95% dei procedimenti penali viene prosciolto.
Questo anche perché la formazione medica gioca un ruolo importante. Come afferma il presidente di Consulcesi Massimo Tortorella, “i medici in regola hanno il 40% in meno di contenziosi. Abbiamo la dimostrazione che chi compie l’aggiornamento professionale nella stragrande maggioranza dei casi non ha problematiche con eventuali azioni legali che vengono intraprese“. In sostanza, un medico aggiornato e consapevole di aver svolto il proprio lavoro nel migliore dei modi, difficilmente può essere imputato per negligenza o incompetenza nella prestazione eseguita.
Per trovare una soluzione a questo “circolo vizioso”, Consulcesi – insieme alla task force di operatori sanitari e legali Consulcesi&Partners – lancia la proposta dell’Arbitrato della Salute, proposto durante un incontro svoltosi proprio al Ministero della Salute.
Lo scopo di questo progetto, come sostiene anche Pierpaolo Sileri, Presidente della Commissione Igiene e Sanità, è di “debellare definitivamente il clima di sfiducia tra medici e pazienti e ristabilire un equilibrio” coinvolgendo tutte le parti in causa al fine di ricercare una soluzione conciliativa e condivisa, ovviamente “con l’ausilio necessario delle migliori professionalità del mondo giudiziario, legale, medico-legale, assicurativo e psicologico” come sottolinea l’avvocato di Consulcesi & Partners Francesco Del Rio.
La presentazione di questa proposta, che ha già ottenuto numerosi consensi e approvazioni sia dal punto di vista dei professionisti che realmente vivono questa situazione di disagio, sia da parte delle istituzioni, segue a una petizione lanciata proprio da Consulcesi nata con lo scopo di far sentire la voce dei medici e dei pazienti e di portare all’attenzione politica questa problematica.
L’iniziativa ha avuto anche una notevole risonanza mediatica e la petizione, lanciata su www.change.org, ha già raggiunto le 21.000 firme. Un numero incredibile, ma che potrebbe essere ancora più incisivo se si riuscisse a superare quota 100.000. Un obiettivo ambizioso? Probabilmente si. Ma l’iniziativa proposta è stata pensata per il benessere di tutti, sia medici che pazienti, e potrebbe davvero portare finalmente a termine una “faida” che dura da troppo tempo ormai, e che non fa altro che danneggiare la qualità delle cure.
Facciamo sentire la nostra voce! Firma subito la petizione e invita tutti i tuoi contatti a partecipare.