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Gli ospedali italiani non sono un posto per persone con disabilità. La sfida di Fiaba Onlus e Consulcesi per un SSN a misura di pazienti fragili

30/03/2018

Gli ospedali italiani non sono un posto per persone con disabilità. La sfida di Fiaba Onlus e Consulcesi per un SSN a misura di pazienti fragili
Secondo i dati dell’Indagine conoscitiva sui percorsi ospedalieri delle persone con disabilità, 2 strutture sanitarie su 3 presentano gap nei percorsi di accoglienza e cura  

 

 

 

 

 

Una persona con disabilità in ospedale rischia di essere disabile due volte: secondo i dati dell'”Indagine conoscitiva sui percorsi ospedalieri delle persone con disabilità“, 2 strutture sanitarie su 3 sono impreparate all’accoglienza di questi pazienti, non prevedendo percorsi accessibili e spazi di assistenza adeguati. Le persone con disabilità, quando si trovano all’interno delle strutture ospedaliere, hanno le esigenze di tutti: potersi muovere e orientare, comprendere quello che si fa su di loro e con loro.  

Ciò che occorre adeguare non sono solo i nostri ospedali, ma anche le prassi di presa in cura e il modo di comunicare con i pazienti. È imprescindibile implementare corsi di formazione per operatori sanitari riguardo la disabilità e le problematiche ad essa legate”. È l’appello lanciato da Giuseppe Trieste, Presidente di Fiaba Onlus, organizzazione senza scopo di lucro che promuove l’eliminazione di tutte le barriere fisiche, culturali, psicologiche e sensoriali, direttamente dal Ministero della Salute durante il convegno sulla disabilità dal titolo: “Rapporto tra medico e persona con lesione midollare. Conoscere per garantire le risposte più adeguate ed il miglior accesso alle cure“. 

Il convegno, organizzato con il supporto del Gruppo Consulcesi, realtà leader in ambito sanitario, in partnership con il provider ECM 2506 Sanità in-Formazione, è patrocinato dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti, dal Ministero del Lavoro delle Politiche Sociali, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero della Salute

Le barriere per le persone con disabilità, infatti, non sono solo quelle architettoniche: serve un nuovo paradigma culturale che coinvolga la formazione medico-sanitaria e l’informazione. Fiaba Onlus, insieme a Consulcesi e al provider ECM 2506 Sanità in-Formazione, chiama in causa anche il mondo dell’informazione, affinché si diffonda l’adesione alla Carta Deontologica delle PRM (person with reduce mobility) proposta da Fiaba all’Ordine Nazionale dei Giornalisti e ai professionisti della comunicazione per parlare correttamente di disabilità, evitando termini come “costretto sulla sedia a rotelle”, “menomato” o “handicappato”.

Il dibattito, moderato da Marco Blefari, Direttore Responsabile di “Sanità Informazione”, testata che ha aderito alla Carta Deontologica di Fiaba, è arricchito dalle testimonianze di medici ed esperti del settore. Daniele Stavolo, Presidente dell’Associazione Paraplegici di Roma e del Lazio ONLUS ha sottolineato: “Occorre un intervento urgente da parte delle istituzioni per monitorare le strutture sanitarie in modo da garantire l’accessibilità per le persone che hanno tutti i tipi di disabilità, e lavorare con le associazioni per programmare un piano di intervento efficace, che duri nel tempo e abbia i requisiti necessari per garantire questo diritto umano“.

Il professor Francesco Maria Manozzi, Coordinatore del Comitato Scientifico del provider ECM 2506 Sanità in-Formazione, responsabile dei corsi di formazione sulla disabilità on line gratuitamente sul sito www.corsi-ecm-fad.it e Presidente Fiaba Sport, commenta: “Questo evento formativo ben interpreta l’attenzione e il rispetto che da qualche anno il nostro Paese mostra nei confronti della disabilità. Una società a misura delle persone con disabilità, obiettivo peraltro da sempre di Fiaba, è una società migliore per tutti”.

Oggi sono gli stessi medici a proporre un nuovo approccio culturale – conclude Alessandra Zucchiatti, Responsabile Formazione del Provider ECM 2506 Sanità in-Formazionee a sensibilizzare gli operatori del settore. La persona con disabilità ha diritto a tutte le cure, e il nostro Sistema Sanitario Nazionale deve eliminare ogni possibile ostacolo presente nei luoghi che sono deputati alla cura e all’assistenza”.

 

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