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Medici sotto attacco, Consulcesi: “dopo la TV anche in radio, è ora di mettere un freno”

04/07/2019

Medici sotto attacco, Consulcesi: “dopo la TV anche in radio, è ora di mettere un freno”
CONTINUANO LE CAMPAGNE DENIGRATORIE NEI CONFRONTI DEI CAMICI BIANCHI
Il Presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella: “Basta con attacchi strumentali. Necessaria soluzione conciliativa come l’Arbitrato della Salute da noi proposto al Ministero della Salute. Nel frattempo, i medici si mettano in regola con obbligo ECM per avere certezza di non subire denunce o, comunque, di vincerle”

Dopo la tv, le radio. Anche dalle frequenze FM arrivano attacchi strumentali ai medici, mai come in questo momento storico al centro del mirino di associazioni e studi di avvocati che propongono cause temerarie contro i nostri camici bianchi, contribuendo ad alimentare quel clima di pesante contrapposizione tra medici e pazienti. Due figure che dovrebbero stare sempre dalla stessa parte: quella della salute dei cittadini”. Così Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi, realtà di riferimento per oltre 100mila medici, interviene sull’ennesimo attacco nei confronti della classe medica, andato in onda questa volta sulle frequenze di una nota emittente radiofonica.

“Dopo lo spot andato in onda nei mesi scorsi sulle reti del servizio pubblico (e poi sospeso) in cui si incitava a chiedere il risarcimento in caso di errori medici, abbiamo lanciato al Ministero della Salute l’idea di istituire l’Arbitrato della Salute, ovvero una camera di compensazione tra le parti utile a dirimere il contenzioso e a ristabilire un corretto rapporto tra i professionisti della sanità e i cittadini”. L’iniziativa ha riscosso un notevole successo ed ha avviato il suo iter legislativo attraverso un Ddl annunciato nei giorni scorsi a Milano dal presidente della Commissione Sanità, Pier Paolo Sileri.

“I numeri parlano chiaro – spiega ancora il Presidente Tortorella -: due procedimenti su tre vengono respinti in sede civile, addirittura il 95% in sede penale. Dati, questi, che dimostrano l’evidente temerarietà della stragrande maggioranza delle cause che vengono intentate contro il personale sanitario. Il tutto si chiude quasi sempre in un nulla di fatto, dunque, ma restano sia il lungo e costoso calvario giudiziario per i professionisti ingiustamente imputati, sia il grande carico di lavoro e di costi che gravano sul nostro sistema giustizia. È ora di mettere un freno a tutto questo”.

Armi efficaci a disposizione dei medici per mettersi al riparo dalle cause temerarie sono quelle della Formazione Continua e del rispetto dell’obbligo formativo sancito dalla legge. Dopo che il caso dei medici non correttamente formati è balzato alle cronache nazionali dopo un servizio denuncia di Striscia la Notizia, trasmesso in seguito al primo provvedimento sospensivo ai danni di un medico di Aosta risultato non in regola, il Presidente della FNOMCeO Filippo Anelli ha annunciato controlli e verifiche sui camici bianchi inadempienti. “Quella piccola parte di professionisti non in regola con le esigenze formative imposte dai tempi che cambiano e dalle evoluzioni della ricerca e della medicina, ha il dovere, nei confronti dei pazienti, dei colleghi e di sé stessi, di sanare la propria posizione il prima possibile. Farlo significa mettersi al riparo dalle denunce infondate e avere possibilità infinitamente maggiori di essere assolto con formula piena”.

“In questa ottica – conclude il Presidente di Consulcesi – la Formazione a distanza (FAD) rappresenta la modalità più efficace per raggiungere gli obiettivi ECM: negli anni abbiamo lanciato con successo un nuovo modello di edutainment come i Film Formazione e una collana di e-book con titoli d’interesse anche per i pazienti, ma siamo già al lavoro per applicare la tecnologia Blockchain all’intero percorso formativo, in modo da renderlo certificato e trasparente”.