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Trovato accordo per permettere allo Stato un risparmio di 5miliardi da destinare al SSN

Una vertenza durata vent’anni, promossa dai medici specializzati. Oggi finalmente si è trovato un accordo che permetterebbe allo Stato un risparmio da 5 miliardi da destinare al Sistema Sanitario Nazionale.

Ammonterebbe a 16 miliardi di euro la cifra che lo Stato Italia dovrebbe versare ai 100mila medici che hanno frequentato la scuola di specializzazione tra il 1978 e il 2006. Il contenzioso nasce dal ritardo di dieci anni con cui la Pubblica Amminstrazione ha recepito le Direttive europee che imponevano un giusto compenso per questi medici.

Posizione regolarizzata quindi per gli iscritti dall’anno accademico 1991/1992 in avanti, decorrenza però che taglia fuori i medici regolarmente registrati fino a quell’anno. Una vicenda complicata che si trascina da anni e alla quale si tenta oggi di riporre rimedio con un Disegno di Legge per un accordo che conterrà i costi del contenzioso di 5 miliardi.

Diverse al momento le ipotesi con come reinvestire questa cifra: si potrebbero acquistare più di 80mila ambulanze, creare milioni di posti letto, o costruire ospedali di media grandezza fino alla creazione di 440.000 borse di studio o all’avio di 100mila contratti di formazione.

Una proposta che rientra nel progetto più complessivo di difesa della professione medica. “Ogni medico costa al sistema sanitario in termini formativi 150mila euro – afferma Federico Gelli – 1.000 medici ogni anno fuggono dal nostro paese in cerca di una nuova possibilità o opportunità di lavoro o di percorso specialistico. Dobbiamo bloccare questa fuga dei cervelli, dobbiamo creare le condizioni pechè questi giovani rimangano nel nostro territorio“.

Guarda il video del TG2, dal minuto 10:32 al minito 12:10