Covid-19, Marchione (AIFA):"Contro le fake news promuovere la conoscenza"

Uno dei problemi principali che hanno determinato la crisi della pandemia da Covid-19 è stata la totale assenza di informazioni su questo nuovo virus (sia per quanto riguarda il suo “modo di operare”, sia per quanto riguarda eventuali metodi per contrastarlo), che ha trovato completamente impreparato il mondo intero. Con il passare dei mesi, della ricerca e delle evidenze scientifiche questo problema si è attenuato, ma continuiamo a scoprire nuove cose ogni giorno. È per questo che sia gli scienziati che il personale sanitario (ma anche il comune cittadino che vuole tenersi aggiornato sull’argomento per non incappare in brutte situazioni) non possono esimersi dal continuare a coltivare la propria conoscenza sul tema, in merito al quale sono stati indetti convegni, pubblicati articoli scientifici, creati corsi di formazione ad hoc per il personale sanitario che mirano proprio a tenere sempre aggiornata la conoscenza dei professionisti su un tema in costante evoluzione.

Marchione: “Infodemia incontrollata”
"Durante questa pandemia - ha detto Pasquale Marchione, dirigente Professionalità sanitarie dell'Agenzia italiana del farmaco (AIFA), nel suo intervento alla conferenza 'Effetti della disinformazione, dai conflitti alla quotidianità’ - abbiamo assistito ad una infodemia incontrollata e ad una diffusione di informazioni non sempre verificate e verificabili. Questo anche perché alla base c'è un contesto di informazione completamente diverso rispetto al passato. Oggi abbiamo una comunicazione circolare, dove vengono condivise anche informazioni non corrette e allarmi ingiustificati. C'è quindi il rischio di una alterazione del processo decisionale del singolo individuo e della comunità, ma anche delle istituzioni". 

“Grande pubblico e operatori sanitari devono sapere cosa sappiamo”
"Questo può generare una emergenza di false speranze e falso senso di insicurezza e anche di sicurezza. Ma il grande pubblico e gli operatori sanitari - ha rimarcato Marchione - hanno necessità di sapere cosa sappiamo e in questo processo serve comunicare l'incertezza e promuovere la conoscenza”. Secondo l'esperto, la scienza e la pseudoscienza "non possono dialogare fra loro perché partono da presupposti e obiettivi diversi, il confronto non è pluralismo di informazione. Anche le singole opinioni - ha concluso - devono avere un principio di autorità. Il contenuto di queste riflessioni necessita sempre di essere supportato e verificato".

 

Di: Redazione Consulcesi Club

News e Approfondimenti che potrebbero interessarti

Vedi i contenuti