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Test medicina, la mappa delle irregolarità. Il 79% dei ricorsi nel centro-sud

09/10/2019

Test medicina, la mappa delle irregolarità. Il 79% dei ricorsi nel centro-sud
Consulcesi continua a ricevere e raccogliere segnalazioni dai candidati su www.numerochiuso.info e sui canali social. Picchi di segnalazioni a Napoli, Roma e Milano
 Il presidente Massimo Tortorella: “Abbiamo sottoposto il test a medici e professori universitari e non sono riusciti a superarlo. Siamo sicuri che per entrare in Medicina serva aver visto Pulp Fiction?”

“Quest’anno abbiamo voluto fare un gioco. Abbiamo sottoposto il test di ingresso alla Facoltà di Medicina ad alcuni professori universitari e medici già affermati per capire il grado di difficoltà delle domande. Ebbene, nessuno di loro è riuscito a superarlo”. Così Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, network legale leader nella tutela dei medici e di chi aspira a diventarlo, dopo la pubblicazione dei punteggi (ancora in forma anonima) avvenuta lo scorso 17 settembre e a pochi giorni dalla pubblicazione delle graduatorie (prevista per il primo ottobre).

Ma oltre alla difficoltà delle domande, i ragazzi che hanno svolto la prova lo scorso 3 settembre continuano a segnalare a Consulcesi irregolarità da ogni parte d’Italia: gli Atenei interessati sono addirittura 27 su un totale di 41, distribuiti in 21 città. Il 21% delle segnalazioni viene dalle città del Nord, il 36% da quelle del Sud e il 43% da studenti che hanno svolto il test nelle università del Centro Italia. Le città in cui si sono registrate più irregolarità sono Milano (7%), Napoli (10%) e Roma (18%).

“Neanche professori di Medicina e primari sono idonei ad entrare al primo anno di facoltà – si chiede Tortorella –? Lo trovo molto improbabile. Forse il problema sta nel modo in cui è strutturato il numero chiuso. Insomma, per diventare medici è così necessario aver visto Pulp Fiction? O forse è meglio fare domande più specifiche sulle principali materie di interesse per i futuri professionisti della sanità?”.

Le segnalazioni principali sono: l’utilizzo di cellulari in aula (20%), domande ambigue (16%), ma oltre il 43% delle segnalazioni riguarda suggerimenti e movimenti sospetti durante la prova, persone che potevano uscire liberamente, membri della commissione che parlavano con i candidati, plichi manomessi, favoritismi, identificazione effettuata in modo non aderente alla procedura.

Sono ormai 20 anni – conclude Tortorella – che accogliamo le richieste di aiuto di tutti quegli studenti che si sentono penalizzati dalle irregolarità che si verificano costantemente in corso di test. Grazie ai nostri ricorsi migliaia di loro si sono potuti immatricolare ed hanno potuto coronare il sogno di indossare il camice bianco“. In attesa della pubblicazione delle graduatorie, prevista per il primo ottobre, Consulcesi mette a disposizione dei candidati il portale web www.numerochiuso.info e i propri social, per raccogliere testimonianze e fornire informazioni su come tutelarsi in caso di scorrettezze durante la prova. A loro disposizione ci sono anche 1000 consulenti consultabili gratuitamente attraverso il numero verde 800.189091.

LE PRINCIPALI IRREGOLARITÀ PER CITTÀ

Da Roma segnalano che alla Sapienza sono intervenute le forze dell’ordine in quanto erano presenti alcuni studenti con documenti falsificati e 60 candidati sono stati spostati in un’altra aula. Sempre a Roma diversi studenti si sono portati la penna da casa e uno di loro, che poi si è spacciato per giornalista, aveva un microfono nella camicia.

Da L’Aquila arriva la notizia che alcuni ragazzi hanno chiesto l’intervento dei Carabinieri perché si erano accorti che alcuni candidati copiavano ma, alla loro richiesta di verbalizzazione del fatto, sarebbero stati spostati mentre chi barava sarebbe rimasto al suo posto.

Da Pavia e Palermo alcuni candidati segnalano che nel test è stata inserita una domanda su Leonardo da Vinci quando, invece, il Miur aveva assicurato che il questionario avrebbe riguardato solo il periodo storico del ‘900.

Da Firenze si segnala che un errore di battitura poteva inficiare il senso di una delle domande: studenti hanno segnalato infatti di aver trovato nella domanda “un ovociti” e di aver perso diversi minuti a capire se si trattasse di singolare o plurale.

A Torino la madre di un aspirante medico che presenta una particolare patologia per cui sono previsti degli accorgimenti (come ad esempio tempi di consegna del test più lunghi), ha riferito che la commissione non ha voluto riconoscere quanto previsto da regolamento e che il ragazzo ha poi dovuto sostenere il test secondo le stesse modalità previste per gli altri.

Tra le 3 e le 5 della notte del 3 settembre, ovvero il giorno dei test di ingresso a Medicina, sono stati registrati picchi di ricerca su cellule epiteliali, Khomeini e crisi missili Cuba, ovvero tre degli argomenti che sono poi effettivamente comparsi la mattina successiva sui fogli degli studenti.