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Borse Mmg, continuano i ricorsi. Fimmg formazione c’è bisogno di più posti nel triennio

Il parlamento boccia cento milioni in più da spendere nella formazione post-laurea, la tagliola della commissione Bilancio non si ferma neppure di fronte alle disparità di trattamento dei laureati rispetto ai pari-grado del resto dei paesi europei: disparità che continuano a produrre richieste di rimborso degli ex specializzandi, cui potrebbero seguire presto molti ricorsi pure dai tirocinanti in medicina generale. Il gruppo di avvocati Consulcesi che ha appena patrocinato cause vinte con lo Stato per 20 milioni, comunica che per gli ex specializzandi immatricolati tra il 1978 e l ’91 che non percepirono la borsa di studio il 21 ottobre è scaduto il termine di prescrizione. L’Italia si era infatti adeguata alla normativa dell’Unione Europea 10 anni prima, a ottobre 2007 con il recepimento delle direttive europee. Chi però aspetta una sentenza o ha perso in primo grado ha dalla sua le recenti sentenze in Corte d’Appello, due a Roma (19 luglio e 28 settembre) e una a Messina (907 del 21 settembre) che hanno dato ragione ai ricorrenti senza generare controricorsi.

Non è invece finita per gli immatricolati alle scuole di specializzazione tra il 1993 e il 2006 che percepirono i contratti senza garanzie assicurative né contributi. Per questa categoria sembra si possa ancora ricorrere. Di recente lo stesso vicepresidente Fofi senatore D’Ambrosio Lettieri, promotore del disegno di legge-sanatoria che avrebbe dovuto evitare maggiori esborsi allo Stato ha affermato che “il principio in nome del quale un diritto decade per sopravvenuti termini prescrittivi è un aspetto controverso” e “bisogna assumersi la responsabilità di affermare che il diritto non è prescritto finché non arrivi una legge sulla base delle direttive Ue“. Di qui il suggerimento di inviare al Ministero dell’Università una Pec invocando l’interruzione dei termini di prescrizione perché l’istituzione sappia che quel diritto si intende esercitarlo.

Nel frattempo, sia Consulcesi sia il Sindacato Smi hanno promosso nuove azioni collettive per consentire ai tirocinanti in medicina generale immatricolati dal 1993 di recuperare con un ricorso al giudice ordinario la differenza tra la borsa percepita e il contratto specializzandi che in teoria loro spetterebbe. Il termine per aggregarsi all’azione degli avvocati scadeva il 15 dicembre. Secondo un’interpretazione sempre più diffusa in ambito legalistico, Bruxelles parte dal presupposto di equiparare tutta la formazione post-laurea dei medici a una formazione di tipo specialistico. Ma in Italia questa visione non passa. “Lo stop all’emendamento proposto dall’onorevole Crimì in Finanziaria e volto ad attribuire 100 milioni alla formazione post-laurea, da destinare anche ai futuri medici di medicina generale rivela come la classe politica non avverta la grave carenza di formazione che colpisce in particolare il territorio“, spiega Noemi Lopes, segretario nazionale Fimmg Formazione. “Mille candidati l’anno alla Medicina Generale – più di ogni altra specialità – non colmano i vuoti di fronte al pensionarsi di molti colleghi. In regioni come la Lombardia si registra una vera emergenza“.

Da tempo – continua Lopes – noi ci battiamo contro la diseguaglianza tra la borsa del tirocinante e il contratto dello specializzando. Ma siamo altresì consapevoli che una forte valorizzazione delle borse, senza incrementare le risorse a disposizione, si tradurrebbe in un calo o peggio un crollo dei contratti, mentre è proprio di più posti al triennio di medicina generale che c’è bisogno. L’ideale sarebbe che il Legislatore capisse la necessità di finanziare il settore. Ma questa presa di coscienza non c’è”. Lopes aggiunge che “i colleghi che vogliano ricorrere sono liberi di farlo, fin qui le criticità che ci hanno mostrato gli avvocati fanno riferimento alle basi giuridiche del tutto differenti dei contratti di medici specializzandi e tirocinanti, e noi stiamo monitorando attentamente la situazione. Forse, per ora, la bocciatura di emendamenti che presuppongono un'”unitarietà” dei finanziamenti per tutto il post-laurea, va considerata con attenzione“.