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Adolescenti e dipendenza da Internet: dobbiamo preoccuparci di TikTok?

07/02/2020

Adolescenti e dipendenza da Internet: dobbiamo preoccuparci di TikTok?

L’applicazione social che arriva dalla Cina sta vivendo un momento di grande successo con oltre 500milioni di utenti attivi nel mondo. I più giovani sono la maggior parte sull’app che mescola intrattenimento e meccanismi tipicamente social come quelli dei “followers”, delle “challenge” e ovviamente di like e commenti.

Ci deve preoccupare il fatto che i più giovani, ragazzi dai 7 a 17 anni siano appassionati di TikTok?

La risposta è no. A fornirci il suo parere è il dottor David Martinelli, psichiatra esperto di dipendenza da internet del Policlinco Gemelli di Roma, che affronta il fenomeno della dipendenza digitale nel nostro corso Fad “Internet & Adolescenti: dal cyberbullismo alla web-dipendenza”.

Secondo l’esperto, TikTok stimola la creatività, la velocità e il dinamismo dei propri utenti. Il successo dell’app cinese è dovuto alle sue caratteristiche chiare e semplici per la realizzazione di video dalla breve durata (dai 15 ai 60 secondi) accompagnati da musica, effetti sonori e filtri. I risultati sono: balletti, mini-sketch comici e parodie musicali in playback.

“Osservate i vostri figli o partecipate attivamente a realizzare un video su TikTok con una base musicale, – consiglia Martinelli ai genitori – capite cosa attrae del social i vostri figli e imparate a conoscere i loro gusti e le loro attitudini. Uno dei metodi per evitare che i ragazzi diventino dipendenti da internet è eludere la solitudine e il senso di isolamento e accorciare le distanze tra la figura genitoriale e i figli, facendo un passo verso il loro mondo”.

A sorpresa per molti di noi quindi TikTok “aumenta la creatività e i riflessi”, ma attenti all’abuso.

Un adolescente su cinque ha un rapporto problematico con il web, secondo una ricerca della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli – Università Cattolica del Sacro Cuore. Il problema è serio e non va sottovalutato, ma affrontato con un mindset diverso, senza pregiudizi.

Secondo lo psichiatra, è sbagliato l’approccio negazionista e giudicante, assunto da molti professionisti ed educatori, nei confronti di quella che è una vera e propria digital revolution, ormai parte integrante del nostro presente e che condiziona ogni aspetto della nostra vita dall’economia alla salute.

“Contrastare o addirittura negare l’uso dei social negli adolescenti e preadolescenti è inutile, se non addirittura controproducente. – afferma lo psichiatra David Martinelli. – Partendo dal concetto che per valutare un fenomeno bisogna conoscerlo e non demonizzarlo, occorre prepararsi seriamente e informarsi in maniera approfondita sull’uso di internet”. Anche i genitori devono essere preparati a gestire la rivoluzione digitale, essere capaci di fornire regole chiare ai ragazzi, approcciando i nuovi social in maniera non pregiudiziale e giudicante.

Una volta ripristinato il rapporto fiduciario con i ragazzi, arriva il momento di insegnargli a coltivare le relazioni interpersonali, valorizzare il tempo libero, diversificando le attività. Una proposta che funziona, secondo l’esperto, è trascorre un intero giorno offline. L’idea di aderire con tutta la famiglia a un intero giorno senza internet era arrivata anche dal cast del film “Sconnessi” nella presentazione della nostra proposta al Ministero con l’idea di istituire uno #Sconnessiday.