Celebrare il personale sanitario è apprezzarne la formazione

20 febbraio, giornata da celebrare per ricordare il fondamentale apporto del personale sanitario e sociosanitario, socioassistenziale e al volontariato durante la pandemia con la conseguenza di mantenere alta l’attenzione sul loro operato: unico, irripetibile e prezioso per la collettività.

Sommario
  1. La riflessione più importante maturata per il personale sanitario
  2. La formazione: il punto di forza del personale sanitario italiano
  3. I risvolti positivi della formazione continua

Per la quarta volta quest’anno, il 20 febbraio si celebra la “Giornata nazionale del personale sanitario e sociosanitario, del personale socioassistenziale e del volontariato”.

Istituita con legge n. 155/2020, la giornata nasce per onorare l’impegno, la professionalità e il sacrificio dei sanitari nel corso della pandemia da Covid-19. Non è una data casuale, ma corrisponde al giorno in cui a Codogno viene scoperto il primo caso di coronavirus su un trentottenne che, oggi, è fortunatamente tornato alla sua vita normale.

La riflessione più importante maturata per il personale sanitario

La giornata offre un’opportunità per guardare in maniera ampia alla professione degli operatori sanitari e promuovere una cultura del rispetto nei loro confronti. Tuttavia, l’occhio e le sensazioni dei professionisti sanitari non possono essere benevoli nei confronti di un sistema che fatica a proteggere quelli che ieri hanno iniziato ad esistere e sono stati additati con l’epiteto di “eroi”. La quotidianità, infatti ci restituisce soltanto aggressioni diffidenza nei loro confronti, fatica nell’affermazione dei loro diritti e della dignità minima esigibile all’interno dei contratti di lavoro. L’appuntamento con il 20 febbraio serve a sottolineare il ruolo fondamentale dei sanitari nella vita di ogni persona, apprezzandone la loro presenza nei nostri giorni e secondo quanto stabilito dal Servizio Sanitario Nazionale, ma soprattutto la giornata promuove iniziative volte a migliorare le condizioni di lavoro, i servizi sanitari e la formazione del personale. C’è un incentivo a identificare aree di sviluppo e attuare cambiamenti positivi nel sistema sanitario.

La formazione: il punto di forza del personale sanitario italiano

La formazione continua è senza dubbio uno dei punti di forza degli operatori sanitari italiani. Il settore sanitario è in continua evoluzione e vengono regolarmente introdotte nuove scoperte scientifiche, tecnologie e trattamenti. Ecco perché è importante che gli operatori sanitari siano ben preparati e aggiornati sulle ultime novità.

A tal proposito è stato appena stilato il programma di formazione 2023/2025 che potenzia la FAD e la formazione ibrida per agevolare il connubio formazione-lavoro. Spostamento crediti, obbligo 23/25, tematiche di interesse nazionale, riduzione per alluvioni e novità per massofisioterapisti: sono le altre informazioni che ogni sanitario dovrebbe conoscere.

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La Commissione ECM ha stabilito le tematiche di interesse nazionale per il triennio 2023/25. Si tratta di argomenti che, nella formazione ECM del sanitario, valgono 0.3 crediti in più per ogni ora di corso che li riguarda e evidenziano materie su cui nel futuro sarà necessario avere personale preparato.

I must have che ogni professionista sanitario dovrebbe avere all’interno della sua programmazione, in previsione del prossimo triennio, corrispondono a corsi ECM FAD sulle novità ribadite anche dalla Commissione ECM e in particolare:

  • innovazione digitale,
  • piano strategico PanFlu,
  • assistenza territoriale
  • infezioni correlate all’assistenza
  • HTA (health Technology assessment)
  • One Health.

Con particolare riguardo all’innovazione digitale, ogni medico e operatore sanitario dovrebbe guardare al progresso tecnologico come un’opportunità di crescita e di supporto al proprio lavoro. Accettare la trasformazione strutturale in atto può tradursi in un’accettazione dell’innovazione digitale capace di fare la differenza, rendendo chi la pratica, protagonista del motore del cambiamento.

Vista la recente esperienza, inoltre, il personale medico deve essere sempre preparato in tema di piano strategico PanFlu. Si tratta, cioè del piano strategico di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale che è stato predisposto sulla base delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e trae il suo fondamento dal Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025.

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All’interno del PNRR, inoltre, è di fondamentale importanza l’assistenza territoriale, motivo per cui iniziare a praticarla con consapevolezza è l’inizio della migliore gestione e valorizzazione dei dati in sanità, con un’osservazione capillare del territorio in cui si opera.

Le infezioni correlate all’assistenza saranno il tema sanitario dei prossimi 20 anni, visto lo stretto collegamento con l’antibiotico-resistenza. Di vitale importanza per i sanitari conoscere le misure per prevenire e gestirle, evitando anche le conseguenze economiche e professionali.

Guarda l’intervista al professor Massimo Andreoni sulle infezioni correlate all’assistenza (ICA)

l’HTA per riuscire a lavorare in sicurezza e in maniera più efficiente, grazie ad un processo multidisciplinare che riassume le informazioni cliniche, economiche, sociali ed etiche legate all’uso di una tecnologia sanitaria per sviluppare e individuare nuove politiche sanitarie, costruite attorno al paziente e, il tutto, rimanendo fedeli all’approccio One Health. Solo, in questo modo, sarà possibile essere protagonisti della nuova Sanità in Italia, eccellendo e creando sistemi tutti nuovi, da plasmare a seconda delle esigenze scientifiche. Un nuovo conclamato inizio che sembra prender forma, ogni giorno di più influenzando tutte le pratiche mediche e assistenziali possibili.

I risvolti positivi della formazione continua

La formazione continua consente agli operatori sanitari di acquisire nuove conoscenze e competenze, che migliorano la qualità dell’assistenza ai pazienti. Ciò può includere corsi, workshop, conferenze, sessioni di apprendimento online e altre opportunità educative. Inoltre, molti operatori sanitari partecipano anche a programmi di specializzazione e di formazione continua per approfondire le proprie competenze in ambiti specifici della medicina. Questo metodo di crescita professionale permette anche di sviluppare una rete di contatti tra colleghi e di condividere esperienze con altri operatori sanitari, attribuendo valore al networking. Ciò incoraggia la collaborazione e la condivisione delle informazioni, che possono portare a risultati migliori per i pazienti, ai quali ormai si pensa come persone con le loro storie, utile e unico tassello importante per ottenere cure e terapie su misura.

Il sistema sanitario, inoltre, riconosce l’importanza della formazione continua per gli operatori sanitari e offre diverse opportunità di apprendimento e sviluppo. I fondi di formazione finanziati sia dallo Stato che dalle Regioni vengono spesso creati per sostenere la partecipazione degli operatori sanitari ai programmi di formazione. Promuovendo un’istruzione di qualità e l’apprendimento continuo, gli operatori sanitari possono migliorare le proprie competenze e fornire una migliore assistenza ai pazienti.

La formazione continua del medico e di tutto il personale sanitario si è rivelata necessaria per diversi motivi. Il primo è il più banale, ma il più importante: l’aggiornamento scientifico. La medicina è un campo in continua evoluzione, dove si aggiungono costantemente nuove scoperte e nuove cure. La formazione continua consente al medico di rimanere al passo con le ultime prove scientifiche e le migliori pratiche, consentendo cure basate sull’evidenza di alta qualità.

In secondo luogo, la formazione continua aiuta i medici a sviluppare nuove competenze e capacità, grazie all’apprendimento di nuove tecniche chirurgiche o diagnostiche e l’acquisizione di conoscenze sul trattamento di malattie nuove o complesse o lo sviluppo di capacità di comunicazione con i pazienti.

Inoltre, alcune professioni mediche richiedono che i medici siano in possesso di certificati professionali che devono essere rinnovati regolarmente o di crediti, come gli ECM, che attestino la formazione e l’aggiornamento del medico. La formazione continua aiuta i medici a soddisfare i requisiti per mantenere alto il livello di carriera raggiunto e migliorarlo sempre più. La formazione continua, inevitabilmente, aiuta i medici a migliorare la qualità dell’assistenza fornita.

Informazioni aggiornate e competenze migliorate possono aumentare le possibilità di ottenere risultati migliori dal trattamento, ridurre gli errori medici e migliorare la sicurezza del trattamento, consentendo al personale sanitario di adattarsi al cambiamento, anche a quello tecnologico. Lo sviluppo cavalcante della tecnologia influenza in modo significativo la pratica della medicina introducendo nuovi strumenti, attrezzature e sistemi di gestione delle informazioni. La formazione continua consente ai medici di rimanere al passo con questi cambiamenti e di adattarsi all’uso di nuovi strumenti e tecnologie per migliorare l’efficienza e l’accuratezza dei trattamenti.

In definitiva, la formazione continua è essenziale per un medico, perché gli permette di informarsi, sviluppare le sue competenze, mantenere le qualifiche professionali, migliorare la qualità delle cure e adattarsi ai cambiamenti tecnologici. Ciò aiuta a fornire ai pazienti cure di qualità basate sull’evidenza scientifica e sull’esperienza sul campo, con dati affidabili e oculatamente.

Di: Redazione Consulcesi Club

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