Le barriere architettoniche non risparmiano gli ospedali
15/03/2018
Una persona con disabilità in ospedale rischia di essere disabile due volte: secondo i dati dell’“Indagine conoscitiva sui percorsi ospedalieri delle persone con disabilità”, quasi due strutture sanitarie su tre in Italia non hanno un percorso prioritario per i pazienti con disabilità che devono fruire di prestazioni ospedaliere.
Inoltre, più del 78% degli ospedali non prevede percorsi accessibili e spazi adatti di assistenza per le persone con disabilità intellettiva, motoria e sensoriale. Le persone con disabilità, quando si trovano all’interno delle strutture ospedaliere, hanno le esigenze di tutti: potersi muovere e orientare, comprendere quello che si fa su di loro e con loro.
Per loro, l’attesa al pronto soccorso, un esame invasivo, la degenza in reparto, si trasformano in un vero e proprio ostacolo se non addirittura in un incubo. Le persone con disabilità hanno le esigenze di tutti: potersi muovere e orientare nelle stanze, comprendere quello che si fa su di loro e con loro; ciò che occorre adeguare, quindi, non sono solo i nostri ospedali, ma anche le prassi di presa in cura e il modo di comunicare con i pazienti.
La sfida che vogliamo portare avanti insieme a FIABA ONLUS è quella di promuovere un sistema sanitario nazionali a misura di pazienti fragili, anche implementando corsi di formazione per operatori sanitari riguardo la disabilità e le problematiche ad essa legate.
Le barriere per le persone con disabilità non sono solo quelle architettoniche: serve un nuovo paradigma culturale che coinvolga la formazione medico-sanitaria, l’informazione e la politica. FIABA ONLUS insieme a Consulcesi Club e Sanità in-Formazione, lancia un appello ai medici in modo che si aggiornino sulle migliori modalità di esecuzione di prestazioni diagnostiche e terapeutiche su soggetti fragili; al mondo dell’informazione, affinché si diffonda l’adesione alla Carta Deontologica delle PRM (person with reduce mobility) proposta da FIABA all’Ordine Nazionale dei Giornalisti e comunicatori per parlare correttamente di disabilità; alla politica sanitaria, per incrementare il numero di medici con disabilità attraverso la definizione di un percorso formativo accessibile (dal test d’ingresso fino alle scuole di specializzazione) che non faccia desistere studenti meritevoli con disabilità dall’intraprendere la carriera medica.
Più medici con disabilità negli ospedali e ai vertici della Sanità significherebbe più sensibilità nell’approccio non solo verso i pazienti a mobilità ridotta, ma anche nei confronti di tutte le categorie più fragili.
Venerdì 16 Marzo saremo, insieme a FIABA, al Ministero della Salute, per il convegno ECM sulle cure alle persone con disabilità fisica “Rapporto tra medico e persona con lesione midollare. Conoscere per garantire le risposte più adeguate ed il miglior accesso alle cure”, realizzato in partnership con il provider ECM Sanità in-Formazione.