Formazione ECM, si apre una nuova fase dopo l’emergenza Covid
30/09/2020
La formazione ECM degli operatori sanitari rappresenta una risorsa per valorizzare la categoria e contrastare l’emergenza Covid.
Nei mesi scorsi abbiamo assistito ad un susseguirsi di provvedimenti, decreti e indicazioni che ora devono trovare forma in una nuova fase per la formazione ECM, in cui sarà necessario fornire a tutti gli operatori sanitari gli strumenti e la motivazione per adempiere all’obbligo formativo.
Adempimento degli obblighi ECM: scadenze e deroghe
Tutti coloro che sono stati impegnati in prima linea durante la fase di emergenza acuta del 2020 vedranno riconosciuti 50 crediti ECM per il triennio 2020/2022, come previsto dal “Decreto Scuola”. L’obbligo formativo resta valido per quanto riguarda sia il conseguimento dei 150 crediti complessivi del triennio in corso, che per il recupero dei crediti mancanti dei trienni precedenti.
Il termine del 31 dicembre 2020 per il recupero del debito formativo relativo al triennio 2017-2019 e per lo spostamento dei crediti maturati per il recupero del debito formativo del triennio 2014-20 16, viene prorogato all’anno successivo, per permettere a tutti gli operatori sanitari di adempiere all’obbligo formativo con maggiore flessibilità e consapevolezza, soprattutto alla luce delle nuove tematiche di salute pubblica emerse con il Covid 19.
I nuovi temi per la formazione degli operatori sanitari dopo il Covid-19
Come già sancito dalla commissione ECM è prevista per gli operatori sanitari la priorità di aggiornamento professionale sui temi collegati al Covid: viene infatti indicata come tematica di interesse nazionale “l’infezione da Coronavirus 2019-nCoV” con valorizzazione di 1,3 crediti/ora per i percorsi formativi ECM.
Consulcesi ha già prodotto un’intera collana formativa dedicata esclusivamente ad approfondimenti sull’impatto del Covid-19 su vari aspetti della professione medico-sanitaria. Gli 11 corsi della collana sono stati accolti molto positivamente dai medici e dai professionisti sanitari, che durante l’estate hanno svolto il 30% di corsi in più sulla nostra piattaforma di Formazione a Distanza.
Il successo di questa collana e del docufilm “Covid-19 Il virus della paura” indica il grande bisogno di informazione e formazione dei professionisti sanitari, in vista di un possibile seconda ondata. L’emergenza causata dal Covid-19 si trasforma così in un’opportunità unica per la classe medica e per tutti gli operatori sanitari. Non solo per rafforzare l’importanza dell’aggiornamento professionale, ma anche per sperimentare nuove modalità di apprendimento, come quelle offerte dalla cosiddetta “formazione digitale”.
«Il nuovo modello formativo piace ai medici perché non ha nulla a che vedere con le noiose lezioni della stragrande maggioranza dei corsi di aggiornamento» sostiene il presidente Consulcesi Tortorella.
Formazione a Distanza da preferire ai corsi residenziali
I modi e i tempi per la formazione ECM cambiano, anche in relazione al Covid. L’applicazione delle misure di distanziamento sociale volte a limitare la diffusione del virus si ripercuote sugli eventi residenziali, a cui deve essere preferita la formazione a distanza. Su indicazione del Segretario della Commissione nazionale per la formazione continua, è possibile richiedere la conversione della tipologia formativa da RES a FAD oppure da RES a RES-videoconferenza.
Il futuro del sistema formativo ECM
A tutti i professionisti della sanità viene richiesto un impegno supplementare per raggiungere l’obbligo formativo. La Commissione al momento sta valutando attentamente quali possano essere i meccanismi che incentivano un approccio virtuoso alla formazione ECM, prospettando un sistema anche premiante rispetto al conseguimento dell’obbligo formativo. «Sicuramente si può ragionare con il mondo delle assicurazioni perché sia dato il giusto peso all’attività formativa che sicuramente contribuisce alla quantificazione dei premi rispetto all’area del rischio di natura professionale» ha dichiarato il presidente del Co.Ge.A.Ps Enrico De Pascale ai microfoni di Sanità Informazione.
Infine la Commissione ha stabilito che l’anno 2020 dovrà servire per avviare e portare a termine un processo di riforma del sistema ECM finalizzato ad elevare la qualità degli eventi formativi e migliorare le competenze e le abilità degli operatori sanitari.
La richiesta dei provider
In Italia sono accreditati 1.128 Provider ECM, di cui 783 rappresentati da Società, Agenzie ed Enti privati e 579 Provider ECM esclusivamente FAD di cui 413 gestite da Società, Agenzie ed Enti privati.
Nelle scorse settimana le associazioni di provider ECM Quality Network e Formazione nella Sanità hanno inviato una lettera al Ministro della Salute Roberto Speranza per convocare al più presto la Consulta nazionale a supporto della Commissione ECM e discutere quanto prima il futuro del comparto professionale.
«Siamo convinti – si legge nella nota – che un dialogo produttivo con tutti gli operatori del settore sia necessario per ripartire e avviare quel processo di rinnovamento interrotto che lo stesso Ministro annunciava a gennaio di quest’anno».
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