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Giornata Sicurezza Cure: prevenzione, responsabilità e formazione sono la chiave della sicurezza degli assistiti e dei medici

16/09/2021

Giornata Sicurezza Cure: prevenzione, responsabilità e formazione sono la chiave della sicurezza degli assistiti e dei medici

A Dialogo con l’Avv. Maurizio Hazan.


Si celebra il 17 settembre la Giornata per la sicurezza delle cure e della persona assistita, World Patient Safety Day, con lo scopo di evidenziare come la sicurezza dei pazienti sia una priorità di salute globale.

La pandemia, che ha portato ad una emergenza sanitaria senza precedenti, ha reso ancor più necessario migliorare la comprensione globale della sicurezza dei pazienti, aumentando l’impegno pubblico nella sicurezza dell’assistenza sanitaria e promuovendo azioni globali proprio per garantire la sicurezza dei pazienti e ridurre i danni agli assistiti.

“La legge Gelli sposta il fuoco dalla responsabilità risarcitoria alla sanità responsabile, mettendo l’accento sulla gestione preventiva, proprio per tutelare i pazienti da danni clinici e per garantire loro la massima sicurezza nel percorso di cure che passa principalmente per le cure di prevenzione”, così l’avvocato Maurizio Hazan.

La prevenzione passa anche per la corretta comunicazione, ovvero per una modalità adeguata di informare il paziente stesso del percorso di cure che dovrà affrontare. Per cui “È fondamentale conciliare il tempo della comunicazione con il tempo di cura perché, spesse volte, la mancanza di assunzione di responsabilità del medico viene evidenziata proprio attraverso la denuncia di una inefficace o sommaria informazione del paziente”.
Nella legge Gelli, infatti, è perfettamente rintracciabile il tema della responsabilità professionale del medico e dell’operatore sanitario che, in caso di danno recato al paziente, rispondono in prima persona in termini giudiziali.

Ed è proprio la Legge 24 dell’8 marzo 2017 a sottolineare che è obbligatorio:

“Promuovere e attuare un’informazione sanitaria accessibile, trasparente, rigorosa e prudente, fondata sulle conoscenze scientifiche acquisite, e non divulgare notizie che alimentino aspettative o timori infondati o, in ogni caso, idonee a determinare un pregiudizio dell’interesse generale”.

La corretta informazione sanitaria presuppone una continua, costante ed accurata formazione del personale medico perché, e la pandemia lo ha evidenziato con forza, la sicurezza delle cure e degli assistiti passa per la sicurezza delle condizioni in cui gli esercenti del comparto sanitario sono chiamati ad operare, nonché per gli strumenti conoscitivi che hanno a disposizione.

Non a caso, è ancora la legge Gelli a fare chiarezza e ad esprimersi sulla sicurezza degli operatori sanitari, come ricorda l’Avvocato Hazan.
“La legge del 2017 introduce l’obbligo di attivazione dell’assicurazione da parte dei medici e degli operatori del comparto sanitario e questo proprio per tutelare la professionalità e l’operato dei sanitari, tuttavia vi è una questione che merita attenzione ed è quella della correlazione tra l’operatività delle coperture e l’adempimento, da parte degli esercenti, degli obblighi formativi Ecm”.
Sono, infatti, molte le polemiche che si basano su una interpretazione normativa errata a causa della mancanza dell’approvazione dei decreti attuativi. “Non si dice affatto che la copertura dal rischio di rivalsa in caso di colpa grave non sarebbe operante per i medici che non abbiano ossequiato gli obblighi Ecm. Questo è condizionato all’assolvimento degli obblighi formativi”.

Obblighi formativi non espliciti, ai quali noi di Consulcesi continuiamo a credere e sui quali continuiamo ad investire, organizzando ogni anno decine di corsi di formazione su tematiche specifiche. Gli esperti e i professionisti a cui affidiamo i nostri corsi, ne garantiscono da anni l’eccellente qualità, anche attraverso l’utilizzo di modalità formative all’avanguardia che tengono insieme formazione scientifica e innovazione tecnologica.