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Il carcinoma squamocellulare: diagnosi e percorsi terapeutici

12/04/2021

Il carcinoma squamocellulare: diagnosi e percorsi terapeutici

Contributo scritto dal Professor Franco Bassetto, Specialista in Chirurgia Plastica e Chirurgia della Mano, Professor ordinario di Chirurgia plastica, Direttore della clinica di Chirurgia Plastica dell’azienda Ospedaliera Università di Padova. Fa parte del gruppo AIOM per la stesura delle linee guida del Carcinoma Basocellulare (2018) e Carcinoma Spinocellulare (2019). Responsabile scientifico dei corsi FAD ECM Consulcesi dedicati a queste due neoplasie della pelle.


Il carcinoma squamocellulare è al centro del secondo capitolo della collana ECM “Cara la pelle: prevenzione, diagnosi e trattamento dei tumori cutanei”.

Il corso “Il carcinoma squamocellulare. Diagnosi, trattamento e follow-up” si pone l’obiettivo di fornire le basi per un corretto inquadramento diagnostico e terapeutico del Carcinoma SquamoCellulare cutaneo (cSCC).

L’incidenza di questo tumore cutaneo, secondo solo al Carcinoma Basocellulare, risulta al giorno d’oggi in progressivo aumento. Sempre più numerosi sono i pazienti che si rivolgono al proprio Medico di Medicina Generale per la comparsa sulla cute di macchie, noduli, neoformazioni di natura da determinare.

La letteratura conferma che tra i più frequenti motivi di richieste di visite al proprio medico ci sono i problemi dermatologici: è quindi fondamentale per il Medico di Medicina Generale, ma non solo, un continuo aggiornamento sui tumori cutanei per attuare uno screening rispetto alle neoformazioni benigne, il cui trattamento non è obbligatorio. La diagnosi di queste lesioni deve sempre coinvolgere lo Specialista in Dermatologia. Altrettanto importante, per il Medico di base, è saper individuare le lesioni a rischio recidiva, di maggiore aggressività locale e di invasione metastatica in un colloquio continuo con il giusto specialista a cui inviare il paziente.

Le sedi in cui compaiono tipicamente queste lesioni (volto e mani), unitamente alla necessità di radicalità oncologica, rende necessario il coinvolgimento dello Specialista in Chirurgia Plastica che, attraverso i differenti interventi ricostruttivi che ne costituiscono l’armamentario di base, è spesso in grado di garantire un’adeguata ricostruzione morfo-funzionale del distretto anatomico coinvolto. Attraverso demolizioni e ricostruzioni complesse, si può ottenere la radicalizzazione e la ricostruzione anche di tumori cutanei invasivi e di grandi dimensioni, ma l’obiettivo di questo corso è quello di fornire gli elementi di aggiornamento in modo che il paziente giunga allo specialista più idoneo quando la lesione è ancora facilmente trattabile.

Allo stesso modo, la consapevolezza che questa malattia non sia semplicemente un tumore cutaneo, ma un tumore a partenza cutanea, deve portare il Medico di Medicina Generale a sospettare un eventuale coinvolgimento linfonodale e/o a distanza, essendo così parte attiva e integrante nelle strategie di follow up che la gestione del Carcinoma Squamoso cutaneo richiede.