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Pensione per i medici: l’81% teme il crollo dei redditi, occhi puntati sulla previdenza complementare

24/08/2017

Pensione per i medici: l’81% teme il crollo dei redditi, occhi puntati sulla previdenza complementare

Medici al bivio tra paura e accortezza, quando si parla di futuro pensionistico.

L’81% dei medici teme che una volta abbandonato lo stetoscopio subirà un vero e proprio crollo dei redditi. Più della metà è già ricorso a una qualche forma di previdenza complementare, proprio per arginare il futuro gap previdenziale.

Un nostro sondaggio ha raccolto opinioni e timori di 2722 medici su cosa li aspetta una volta raggiunta l’età pensionabile.

Dal sondaggio è emerso con chiarezza che più della metà degli intervistati (il 51%) ha già puntato sulla previdenza complementare, preferendo un fondo privato rispetto a un fondo di categoria, scelto solo dal 13% dei medici.

Sembra essere proprio l’incertezza, tuttavia, il fil rouge che lega i camici bianchi di tutta Italia quando si parla di future pensioni. Addirittura l’81% degli intervistati ha dichiarato di temere un calo drastico dei redditi proprio durante la delicata fase della terza età, dal 30 fino a oltre il 50% in meno rispetto a quanto percepito attualmente.

I più pessimisti, forse a sorpresa, sono i medici del Nord: il 47% di loro presume una riduzione degli introiti superiore al 50%. Gli ottimisti rappresentano un’esigua minoranza: appena il 7% degli interpellati si dice convinto di mantenere sostanzialmente lo stesso livello di reddito, anche una volta andato in pensione.

È interessante segnalare che il 58% dei medici conosce le diverse forme di previdenza complementare, e che l’81% chiede alla politica un intervento legislativo per incentivare l’adesione a questo tipo di fondi.

Tra i fattori strategici su cui puntare c’è sicuramente la questione della massima deducibilità fiscale, considerata molto importante da oltre il 71% degli intervistati.

Consulta qui tutti i risultati del sondaggio:

LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE: I MEDICI ITALIANI TRA PAURE E NUOVI SCENARI