Menu

Ne soffrono 3 milioni di uomini, ma quasi la metà non ne parla

24/05/2018

Ne soffrono 3 milioni di uomini, ma quasi la metà non ne parla

La disfunzione erettile è un problema particolarmente delicato, di cui gli uomini fanno fatica a parlare senza sentirsi in imbarazzo o in qualche modo giudicati dal proprio interlocutore, anche se si tratta di un medico: oltre il 40% di chi ne soffre, anche dopo 3 anni dalla percezione del problema, generalmente non si rivolge a uno specialista.

Per sensibilizzare gli uomini a sottoporsi a controlli regolari, e a non aver paura di parlare di problemi di erezione, in collaborazione con il professor Vincenzo Toscano, Presidente dell’Associazione Medici Endocrinologi (AME), e con il Provider ECM 2506 Sanità in-Formazione, suggeriamo 5 regole per affrontare un problema che non deve essere un tabù e #nonrestaredipietra quando qualcosa non va come dovrebbe.

Per un uomo parlare di disfunzione erettile è particolarmente difficile, principalmente per l’imbarazzo e senso di inadeguatezza che ne deriva. Eppure, è un problema più diffuso di quanto si possa pensare: in Italia arriva a colpire circa 3 milioni di uomini (il 13% del totale). Vissuta spesso come una sconfitta della propria virilità, la disfunzione erettile è ancora un vero e proprio tabù, e la reticenza a parlarne è ormai conclamata. Secondo dati diffusi dall’Associazione Medici Endocrinologi (AME) anche dopo 3 anni dalla percezione del problema, il 42% degli uomini non ne parla con il medico, e più del 40% non si confida nemmeno con il partner.

 

1. Mai affidarsi alle diagnosi fai da te
Social network, forum e motori di ricerca non possono mai e in nessun modo sostituire una visita medica. Cercare informazioni su internet può essere pericoloso e fuorviante, nonché un viatico per l’acquisto di (presunti) farmaci online che possono nuocere gravemente alla salute.

 

2. Individuare e affrontare i fattori di rischio
Il confronto con il medico è fondamentale perché ci sono precisi fattori di rischio che possono provocare l’insorgere della disfunzione erettile: l’obesità, il consumo di tabacco, alcol e droghe, l’uso di farmaci anti-ipertensivi e di psicofarmaci ma anche malattie come il diabete e la depressione.

 

3. Non sottovalutare il problema: potrebbe nascondere patologie collegate
Cardiopatia ischemica, ipertensione, diabete mellito, dislipidemia, sindrome metabolica. Sono solo alcune delle gravi patologie di cui la disfunzione erettile può essere un primo campanello d’allarme: sottovalutarla può mettere a rischio non solo la vita di coppia, ma anche la propria salute.

 

4. Confidarsi con il partner fa bene alla coppia
Non parlare con il partner del problema, prendere farmaci a sua insaputa, sono scorciatoie dettate dal comprensibile imbarazzo ma che non aiutano il dialogo e la comprensione. Al contrario, parlarne apertamente rafforza il legame e lo stesso iter terapeutico sarà meno gravoso se affrontato in due.

 

5. Promuovere l’importanza della salute sessuale tra i giovani
La disfunzione erettile non è un problema riservato agli “over”, ma può colpire anche i giovani. In ogni caso, è importante promuovere la cultura della salute sessuale e riproduttiva tra i ragazzi, in modo che si sottopongano a controlli periodici, senza aspettare che compaiano i primi sintomi del problema.

 

Per consultare il corso FAD offerto dal Provider ECM 2506 Sanità in-Formazione, in collaborazione con il professor Vincenzo Toscano, Presidente dell’Associazione Medici Endocrinologi (AME), riportiamo di seguito il collegamento: “Disfunzione erettile: diagnosi e terapia”.