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Perché avvalersi del diritto all’oblio in ambito sanitario: i dati della nostra survey

07/12/2021

Perché avvalersi del diritto all’oblio in ambito sanitario: i dati della nostra survey

La ricerca di Consulcesi rivela che il 60% degli operatori sanitari è interessato a verificare i contenuti Internet correlati al suo nome e potenzialmente lesivi per la propria immagine digitale.

Ben 9 camici bianchi su 10 vivono le fake news come una vera e propria minaccia verso la propria vita personale e professionale. Ma se da un lato 1 professionista su 5 ha effettivamente subito in prima persona questo tipo di ingiustizia, 1 su 2 non sa che è possibile ricorrere al “diritto all’oblio” per veder sparire i propri dati personali pubblicati su web. Di conseguenza, quasi l’80% delle vittime ha cercato di risolvere il problema da solo.

La survey

Quelli appena mostrati sono i dati principali di un’indagine sull’argomento promossa da Consulcesi su un campione di 1323 professionisti. Il report mostra che oltre il 60% degli operatori sanitari coinvolti nella ricerca è interessato ad un servizio che permetta di verificare i contenuti pubblicati su Internet correlati al suo nome e potenzialmente lesivi della privacy e dell’immagine digitale. In particolare, gli operatori sanitari vorrebbero accedere ad un servizio semplice da utilizzare, affidabile e sicuro.

Tortorella: “Medici consapevoli dell’importanza di una buona reputazione sul web”

“I medici sono ben consapevoli di quanto sia importante avere una buona reputazione sul web –, spiega Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi –. La nostra ricerca mostra che gli operatori sanitari visitano ogni giorno i quotidiani di informazione generica e legata al mondo sanitario e naviga sui social network, in particolare Facebook e YouTube. Non solo. I medici – continua – utilizzano nella relazione con il paziente email e telefonate, ma anche applicazioni di messaggistica istantanea come Whatsapp e Telegram”. Con il Covid-19 la relazione “a distanza” con i pazienti è diventata ancora più frequente. “Durante la pandemia – riferisce ancora Tortorella – sono molti i medici che si sono trovati ad avere delle recensioni negative sul web. In alcuni casi, molti professionisti della sanità hanno visto apparire il proprio nome tra le notizie relative ad una causa legale in corso, notizie pubblicate dalla stampa prima della sentenza e mai rimosse anche a fronte di una assoluzione”.

Il servizio

Consulcesi ha istituito il servizio legalediritto all’oblio per la rimozione di contenuti critici, falsi o scorretti che possano compromettere la professionalità dei camici bianchi. “Il diritto all’oblio – spiegano i legali Consulcesi – è il diritto di una persona fisica, non giuridica, ad ottenere la deindicizzazione o la cancellazione di un link relativo alla notizia che la riguarda quando questa non riveste più interesse pubblico, soprattutto a causa del trascorrere del tempo. I dati personali possono essere infatti trattati solo per il tempo necessario a soddisfare lo scopo per il quale sono stati raccolti”. Dopo un’analisi gratuita dei contenuti, ed una attenta valutazione legale, il team di esperti elimina le notizie false, i commenti ingiuriosi, le informazioni lesive per l’immagine e i dati trattati illecitamente secondo la normativa vigente e il diritto all’oblio riconosciuto dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea. Per contattare i legali Consulcesi, è attivo il numero verde 800-122777.