Rimborsi ex specializzandi: «La prescrizione non è mai scattata»
12/06/2018
Una nuova opportunità per i medici ex specializzandi di vedersi riconosciuto il rimborso per gli anni di specializzazione non retribuiti?
Sembra proprio di sì: secondo una recente interpretazione giuridica, la vicenda dei camici bianchi che tra il 1978 e il 1991 non hanno ricevuto la corretta remunerazione durante la scuola di specializzazione in Medicina (in aperta violazione delle direttive Ue in materia) non sarebbe ancora andata in prescrizione.
Secondo questo studio, in mancanza di «sentenze e normative chiare ed univoche sulla posizione dei medici immatricolati dal 1978 in poi», non si sarebbe formata la «certezza del diritto necessaria per il decorso della prescrizione».
In particolare, secondo quanto evidenziato nel parere, «la situazione di grave incertezza, oltre che allo Stato legislatore, che ha pervicacemente disatteso i suoi obblighi anche quando ha emanato leggi espressamente definite di adempimento, è riconducibile ai tempi occorsi alla giurisprudenza nazionale per pervenire ad una definizione del rimedio ed anche all’Avvocatura dello Stato, anch’essa tenuta all’obbligo di leale collaborazione, la quale ha sollevato eccezioni di ogni tipo».
«Solo dal 2011 – si legge ancora – lo Stato, attraverso l’elaborazione giurisprudenziale, ha messo a disposizione dei soggetti lesi dal suo inadempimento un sufficientemente certo e perciò effettivo rimedio giurisdizionale e può, quindi, iniziare a decorrere la prescrizione decennale».
Un’interpretazione in linea con ciò che Consulcesi ha sempre sostenuto, che proprio nella questione degli ex specializzandi è riuscita a far riconoscere, fino ad ora, oltre 530 milioni di euro ai medici specialisti.
«Seppur certi delle nostre tesi – spiegano i legali Consulcesi – abbiamo sempre messo al primo posto la tutela dei medici e, con un senso di forte lealtà nei loro confronti, avevamo sospeso le azioni laddove il quadro giuridico sulla prescrizione presentava differenti interpretazioni. Ora, invece, forti di questo parere, che conferma le nostre tesi, invitiamo tutti i medici che ancora non lo hanno fatto ad attivarsi per il recupero delle somme dovute dallo Stato ed incoraggiamo e sosteniamo tutti coloro che sono in attesa dell’esito positivo dei procedimenti pendenti».
Con questo nuovo scenario lo Stato italiano potrebbe andare incontro ad una nuova valanga di ricorsi, da cui potrebbero derivare un ulteriore intasamento dei tribunali e nuovi (e più salati) esborsi a carico delle casse pubbliche. Il tutto, senza che sia mai stata individuata una soluzione politica attraverso un accordo transattivo per porre fine alla vertenza, come previsto dal Ddl 2400 presentato nel corso della scorsa legislatura.
Per chi volesse maggiori informazioni, invitiamo a contattare il numero verde 800122777.