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Anno e triennio formativo agli sgoccioli. Corsa agli ultimi crediti per evitare le sanzioni

29/12/2023

Le possibilità per mettersi in pari con il triennio ECM 2020-2022 (prorogato di un anno) sono sempre di meno, ma con la FAD tutto è possibile. Trasferimento crediti, sanzioni, questione assicurativa. Cosa succede dopo?

Anno e triennio formativo agli sgoccioli. Corsa agli ultimi crediti per evitare le sanzioni

Il countdown è quasi terminato: mancano soltanto tre giorni al termine del triennio formativo 2020-2022, esteso di un anno per garantire ai professionisti sanitari il tempo necessario per adeguarsi dopo gli sforzi straordinari compiuti durante la pandemia da Covid-19. Chi non ha ancora raggiunto tutti i crediti richiesti per soddisfare l’obbligo formativo ha ora pochissimo tempo per colmare eventuali lacune.

 

Considerando l’improbabilità di eventi formativi residenziali in questi giorni, gli operatori sanitari possono sfruttare l’ampia disponibilità di corsi online per recuperare i crediti mancanti. La Formazione a distanza offre infatti un accesso rapido e comodo a materiali formativi di alta qualità.

 

Scadenza del Triennio ECM: cosa accade ora?

 

Innanzitutto, è importante sottolineare che il triennio 2023-2025 è iniziato regolarmente il primo gennaio 2023. Ciò significa che i professionisti in regola con il termine naturale del triennio 2020-2022 hanno avuto la possibilità di iniziare immediatamente ad accumulare i crediti ECM necessari per il triennio in corso.

 

 

Una recente delibera della Commissione nazionale per la formazione continua regola, all’articolo 2, la procedura di trasferimento crediti per il triennio 2020-2022. Questo processo consente il passaggio di crediti accumulati da un triennio a un altro in caso di deficit formativo ed è riservato solo ai professionisti non certificabili nel triennio 2020-2022 che hanno bisogno di colmare questa lacuna. Il processo può essere eseguito autonomamente attraverso la piattaforma Cogeaps, senza comunicazioni agli Ordini di appartenenza o agli enti competenti.

 

È importante ricordare che chi non è in regola con i trienni precedenti (2014-2016 e 2017-2019) può ancora regolarizzare la propria posizione in base a quanto stabilito dall’ultimo decreto Milleproroghe. La certificazione dell’adempimento dell’obbligo formativo per questi periodi potrà essere ottenuta attraverso crediti compensativi, secondo un provvedimento della Commissione ECM.

 

La delibera specifica che “l’acquisizione dei crediti formativi relativi al triennio 2020-2022 è consentita fino al 31 dicembre 2023”. Non sono dunque previste ulteriori proroghe, come confermato dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, in una recente intervista.

 

L’articolo 2 stabilisce inoltre che il trasferimento di crediti al triennio 2020-2022 è consentito fino al 30 giugno 2024 per permettere ai provider di accreditare i crediti e ai professionisti di effettuare il trasferimento necessario. I professionisti che hanno usufruito della proroga possono spostare i crediti dal triennio 2023-2025 al 2020-2022 purché i corsi siano scaduti entro il 31 dicembre 2023. Questa regola si applica soprattutto ai corsi FAD, la cui durata può attraversare due anni diversi, e i cui crediti non sono validi se il corso termina dopo il 31 dicembre 2023.

 

 

Rischio sanzioni e conseguenze assicurative

 

I rischi per i professionisti sanitari sono significativi: dal semplice avvertimento alla censura, dalla sospensione fino alla radiazione. Ma a ciò si aggiunge il fatto che, a partire dal triennio 2023-2025, chi non avrà raccolto almeno il 70% dei crediti ECM necessari per soddisfare il fabbisogno formativo non potrà accedere alla copertura assicurativa, rischiando di trovarsi privo di protezione in caso di contenzioso. Su questo argomento, il ministro Schillaci è stato molto chiaro. In una recente intervista ha infatti dichiarato che quello di restare senza assicurazione è “un rischio che nessun professionista deve correre. Per evitarlo ci basta fare quello che è il nostro lavoro: continuare ad aggiornarci, rispettare l’obbligo ECM, per assicurare ai pazienti le migliori e più moderne cure possibili”.

 

Arnaldo Iodice, giornalista