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Ustioni, come vengono classificate e come intervenire

19/04/2023

Le ustioni sono un problema molto rilevante a causa degli esiti invalidanti che ne possono conseguire nei casi più gravi. Ma cosa differenzia un’ustione di primo grado da una di terzo? Quando un’ustione può essere considerata grave e quando è necessario il ricovero? Scopriamolo.

Ustioni, come vengono classificate e come intervenire

Le ustioni rappresentano un problema molto rilevante a causa dell’impegno necessario nella loro cura e degli esiti invalidanti che ne possono conseguire nei casi più gravi. I soggetti che vengono colpiti in maniera seria da uno dei vari agenti ustionanti (agenti termini, come liquidi e vapori bollenti, ma anche fiamme, metalli o corpi roventi, corrente elettrica e causticazioni) necessitano di cure specialistiche volte a limitare il più possibile i danni che possono rimarginarsi in tempi anche molto lunghi e causare, talvolta, invalidità permanenti, sia psichiche che fisiche.

 

Per fare alcuni esempi, in caso di sequele di ustioni a carico del distretto cervico-facciale, il paziente si troverà di fronte ad una importante limitazione dei movimenti e della possibilità di nutrirsi. Di conseguenza, potrebbe avere difficoltà nel vivere una normale vita di relazione, lavorativa e sociale. Nel caso delle sequele di ustioni a carico degli arti va considerato che esse non solo determinano una limitazione dei movimenti ma anche la fisiologica impossibilità di muoversi e, come nel precedente caso, vivere normalmente. Questi problemi vanno affrontati in modo specifico, in quanto la via chirurgica resta l’unica percorribile ma determina una limitazione che, a volte, risulta addirittura più impattante della fase che precede l’operazione. E questo accade anche per diverse settimane dopo l’intervento.

 

Ma come vengono classificate le ustioni? Quando si parla di ustioni di minore gravità e quando un’ustione può essere considerata grave? Quali pazienti vanno ricoverati e con quale trattamento procedere?

 

Ustioni di primo, secondo e terzo grado

 

Nel caso di ustioni di primo grado, le lesioni sono solo epidermiche e dunque superficiali. Si verifica arrossamento cutaneo (eritema), sono molto dolorose (le terminazioni nervose sono intatte) e particolarmente sensibili al tatto. La sintomatologia dolorosa cessa, di solito, entro 3 giorni, la guarigione avviene in 5-10 giorni e non danno esito a cicatrice. Tra le cause di questo tipo di ustioni troviamo raggi ultravioletti e fiammate molto brevi.

 

Per quanto riguarda invece le ustioni di secondo grado, queste sono causate da liquidi bollenti e fiammate, le quali generano lesioni a spessore parziale e vengono coinvolti epidermide e derma: le più superficiali (epidermide e strato superficiale del derma papillare) si presentano umide e/o con flittene. Le più profonde sono bianche ed asciutte, sbiancano alla pressione e con dolore ridotto. Possono approfondirsi verso il terzo grado in seguito ad infezione, edema ed ischemia marcati. Il trattamento varia in rapporto alla profondità: l’innesto cutaneo è indicato nelle più profonde. La guarigione avviene in genere tra i 10 e i 14 giorni.

 

Parlando infine delle ustioni di terzo grado, queste sono causate da liquidi bollenti, oli, grassi, vapore, fiammate, causticazioni e folgorazioni. Generano lesioni a spessore totale e presentano necrosi e aree ischemiche. Il derma è interessato a tutto spessore. Le superfici hanno aspetto asciutto, escara di colore bianco-bruno (color cuoio), fino alla carbonizzazione, di consistenza dura. Nei bambini l’escara si presenta di colore rosso scuro. Il refill capillare è assente e per la riparazione sono richiesti innesti cutanei. Si verifica perdita parziale della sensibilità. Spesso danno esito a danni permanenti.

 


Per approfondire la questione è possibile accedere al corso formativo “Le ustioni: classificazione, diagnosi e trattamento”, disponibile sulla piattaforma Consulcesi Club. Responsabile scientifico è il professor Giuseppe Petrella, Professore ordinario di ruolo di Chirurgia Generale alla Facoltà di Medicina e Chirurgia presso la II Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale e di Senologia, Fondazione Policlinico “Tor Vergata”. Il corso, che vale 4 crediti ECM, è volto a fornire ai discenti i requisiti di base per eseguire il corretto riconoscimento della patologia delle ustioni e fornire le informazioni utili alla corretta classificazione della gravità e sui comportamenti basilari per la terapia di pronto soccorso con nozioni base di medicazione.


 

Ustioni di minore e media gravità e ustioni gravi

 

Come si fa distinguere le ustioni di minore gravità da quelle a media gravità e, infine, da quelle gravi? È necessario ricorrere al TBSA (Total Body Surface Area), ovvero la percentuale di superficie corporea ustionata.

 

L’ustione è di minore gravità se:

 

  • è di secondo grado e riguarda meno del 10% del TBSA di un adulto;
  • è di secondo grado e riguarda meno del 5% del TBSA di un bambino;
  • è di terzo grado e riguarda meno del 2% del TBSA.

 

L’ustione è di media gravità se:

 

  • è di secondo grado e riguarda tra il 10 e il 20% del TBSA di un adulto;
  • è di secondo grado e riguarda tra il 5 e il 10% del TBSA di un bambino;
  • è di terzo grado e riguarda tra il 2 e il 5% del TBSA;
  • è causata da folgorazioni, lesioni da inalazione e patologie concomitanti.

 

Si tratta di ustione grave, infine, quando:

 

  • è di secondo grado e riguarda più del 20% del TBSA di un adulto;
  • è di secondo grado e riguarda più del 10% del TBSA di un bambino;
  • è di terzo grado e riguarda più del 5% del TBSA;
  • è causato da ustioni circonferenziali e di mani, faccia, occhi, orecchie, piedi, genitali, perineo e grandi pieghe articolari.

 

Nelle ustioni gravi la compromissione dell’organismo è di tale gravità da configurare un quadro complesso noto come “malattia da ustione”.

 


Anche in questo caso è possibile seguire il corso, dal valore di 12 crediti ECM, intitolatoTrattamento chirurgico delle ustioni nel volto, nel collo e negli arti superiori, volto ad attualizzare le competenze teorico-pratiche necessarie ad una migliore individuazione delle tipologie di intervento e delle metodologie di correzione chirurgica degli esiti delle ustioni relative alla parte superiore del corpo e, in particolare, a volto, collo e arti superiori. Responsabile scientifico è il professor Fabio Massimo Abenavoli, consulente per la realizzazione di attività chirurgica riguardante la labio-palatoschisi presso il Policlinico Universitario “Gemelli” di Roma e presidente e fondatore della ONG “Emergenza Sorrisi”.


 

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Quali pazienti ricoverare?

 

Non tutti i pazienti ustionati hanno bisogno di ricovero. Va ricoverato un paziente che presenta: ustioni di secondo grado tra il 15 e il 20% del TBSA negli adulti; ustioni di secondo grado tra il 10 e il 15% del TBSA nei bambini; ustioni di terzo grado tra il 2 e il 5% del TBSA; interessamento vie aeree e/o polmonare, folgorazioni, ustioni di mani, faccia, occhi, orecchie, genitali, perineo, piedi, pieghe flessorie, ustioni circonferenziali, traumi associati e pazienti con malattie sistemiche gravi, suicidi, bambini abusati.

 

Il ricovero presso un centro ustioni va fatto in caso di: ustioni di secondo grado tra il 15 e il 20% del TBSA nell’adulto; ustioni di secondo grado tra il 10 e il 15% del TBSA nei bambini; ustioni di terzo grado comprese tra il 2 e il 5% del TBSA; folgorazioni; ustioni di mani, viso, genitali, piedi, pieghe flessorie; traumatismi associati; lesioni da inalazione; lesioni da abuso; pazienti con malattie sistemiche gravi; interessamento vie aeree e/o polmonare.

 

Il trattamento

 

La maggior parte dei pazienti ustionati si presenta per le prime cure in ospedali che non sono dotati di un centro grandi ustionati. Per questo è essenziale che medici e infermieri siano adeguatamente addestrati nella valutazione e nel trattamento iniziale di questi pazienti. C’è da considerare che il raffreddamento non va effettuato in caso di ustioni estese che comportano una rapida perdita di calore (ipotermia) ma è indicato in lesioni di estensione limitata (TBSA <10% nell’adulto e <5% nel bambino) in cui il rischio di ipotermia è basso. Non è inoltre raccomandabile l’utilizzo di ghiaccio o acqua ghiacciata che possono causare vasocostrizione locale e peggiorare la lesione soprattutto se posti a diretto contatto con la cute e causare ipotermia.

 

In caso di soccorso immediato sul luogo di un incidente, è necessario: rimuovere i vestiti, eventualmente tagliandoli (a meno che aderiscano alla cute); rimuovere anelli o altri gioielli che possano esercitare costrizione; detergere abbondantemente (per 15-20 minuti) con acqua corrente fresca per raffreddare la lesione e ridurre il dolore.

 

Le tipologie di intervento

 

Al cospetto di ustioni superficiali (secondo grado superiore): detergere con soluzione fisiologica o con blandi disinfettanti non isto-lesivi; applicare emulsioni idratanti o emollienti per le aree eritematose; applicare medicazioni non aderenti contenenti ioni argento o iodio; coprire con garze sterili per ridurre il dolore e favorire la guarigione in maniera spontanea e in assenza di infezione; effettuare al bisogno terapia analgesica e antistaminica.

 

Passando poi al trattamento locale di ustioni di secondo e terzo grado, bisogna: detergere con soluzione fisiologica o con blandi disinfettanti non isto-lesivi; asportare delicatamente eventuali detriti o frammenti di pelle; applicare medicazioni avanzate a base di Ag, non aderenti e con efficacia antibatterica ad ampio spettro; coprire con garze sterili e gestione ambulatoriale specialistica per un adeguato trattamento e gestione delle eventuali complicanze.

 

Infine, il trattamento locale delle ustioni profonde richiede che: dopo aver rimosso abiti e monili, venga detersa l’area ustionata allontanando eventuali detriti e valutare adeguatamente l’entità dell’ustione; venga ricercata l’eventuale presenza di ustioni circonferenziali che possano compromettere il circolo e la ventilazione; se sono interessati gli arti bisogna tenerli elevati al di sopra della linea del cuore; in caso di ustioni limitate al torace o agli arti in cui vi è ostacolo al circolo o alla respirazione, contattare il Centro Ustioni di riferimento per trasferire al più presto il paziente.

 

Arnaldo Iodice, giornalista