Aprire uno studio medico: di cosa c'è bisogno?

Aprire uno studio medico non è un gioco da ragazzi, ma medici intraprendenti e consapevoli coadiuvati da consulenti specializzati in materia, possono riuscirci senza eccessive complicazioni. Ecco tutti i passaggi da seguire.

Aprire uno studio medico in Italia significa essere a conoscenza di diversi aspetti, che non sempre concernono la professione sanitaria.

Affiancati dai giusti esperti professionisti, però, anche questo può diventare un percorso semplice e piacevole per riuscire a dare uno slancio alla propria carriera professionale.

Quali e quanti tipi di studio medico esistono?

Innanzitutto è bene conoscere le varie tipologie di studio medico che possono esistere. In particolare, in Italia esistono diverse tipologie di strutture mediche dove è possibile ricevere cure e diagnosi. Tra le principali annoveriamo:

  • Gli ospedali: strutture specializzate che offrono servizi di emergenza, chirurgia, diagnostica e terapie specialistiche. Gli ospedali possono essere pubblici o privati e possono essere generali o specializzati in specifiche aree mediche;
  • I poliambulatori: strutture private che offrono servizi ambulatoriali di varie specialità, come medicina generale, specialistica, odontoiatria, fisioterapia, ecc.;
  • Gli studi medici: spazi privati gestiti da medici di varie specialità che offrono servizi ambulatoriali diagnostici e terapeutici;
  • Le cliniche private: strutture specializzate che offrono servizi medici di alta qualità e di varie specialità, come chirurgia estetica, medicina preventiva, diagnostica avanzata, ecc.
  • I centri di ricerca: strutture dedicate alla ricerca medica e all'innovazione scientifica, che possono essere parte di università, istituti di ricerca o enti pubblici o privati.

Queste sono solo alcune delle tipologie di strutture mediche presenti in Italia, che offrono servizi sanitari a cittadini e pazienti in base alle proprie esigenze e problematiche di salute. In questo contesto, ci interessa focalizzare l’attenzione sull’apertura di uno studio medico, per cui diventa essenziale per il professionista sanitario conoscere innanzitutto la differenza tra studio medico e ambulatorio.

DIFFERENZE TRA STUDIO MEDICO E AMBULATORIO, SCARICA LA GUIDA

Differenza tra studio medico e ambulatorio

Se per studio medico si intende “ogni luogo dove persone malate o potenzialmente tali, non ricoverate, possano accedere per una visita diagnostica”, ovvero un “luogo non aperto al pubblico, ma solo al paziente, che sceglie liberamente di avvalersi delle prestazioni di quel singolo professionista o di quegli specialisti”;

con il termine “ambulatorio” o “poliambulatorio”, invece, si intende una struttura sanitaria dove vengono effettuate visite mediche e prestazioni diagnostiche e terapeutiche non richiedenti un ricovero ospedaliero. Solitamente gli ambulatori sono dedicati a diverse specialità mediche e offrono servizi di primo soccorso, consulto specialistico e follow-up per pazienti con patologie croniche.

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Diverso studio medico, diverse autorizzazioni

Sicuramente rispetto al passato, oggi aprire uno studio medico è un po’ più complicato. Tuttavia, basta conoscere alcune semplici regole e farsi guidare dai giusti consulenti per riuscire a fare questo importante passo con consapevolezza.

Una volta stabilito se si vuole aprire uno studio medico o un ambulatorio, è necessario consultare tutta la disciplina italiana sulla materia. Dall’accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale, alle leggi: 517/1993; 229/1999. Una volta consultati i dati normativi, risulta fondamentale seguire l’iter burocratico previsto e verificare i requisiti minimi e cioè:

  • Iscrizione all’ordine dei medici;
  • Avere un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) comunicato all’Ordine dei Medici;
  • Apertura partita IVA;
  • iscrizione all’ENPAM (Cassa Previdenza Medici);
  • regolarizzazione dello status presso l’INAIL;
  • presentazione SCIA Segnalazione Certificato Inizio Attività al Comune.

Sono esenti da obbligo di SCIA gli studi medici di medicina generale, purché non svolgano negli stessi, attività libero professionale e specialistica.

Ovviamente, oltre le dovute autorizzazioni, sarà importante sottoscrivere una RC professionale adatta.

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Costi da sostenere se apri uno studio medico

Dopo aver svolto le azioni sopra elencate, è necessario essere consapevoli delle spese a cui si andrà incontro. In primis, l’eventuale canone di affitto dei locali in cui sorge lo studio medico o la somma da spendere per l’acquisto, se non si possiede un immobile di proprietà da poter adibire. In secondo luogo, deve essere considerata la spesa per l’assunzione di personale di segreteria, oltre alla consulenza di un commercialista e a tutte le conoscenze che ne seguono, come ad esempio la disciplina riguardo allo smaltimento dei rifiuti.

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Le caratteristiche dei locali da studio medico

A monte di tutto questo, però, va fatta una prima verifica ai locali da adibire a studio medico e alle diverse attrezzature necessarie.

Innanzitutto, la sala d’attesa dovrà misurare almeno 9 metri quadrati e dovrà essere adeguatamente arieggiata, eventualmente climatizzata, illuminata e dotata di pavimenti e pareti lavabili e disinfettabili.

Tutti parametri che dovranno ripetersi nella sala visita atta tra l’altro a garantire la privacy del paziente. Inoltre, dovrà essere dotata di lavabo con rubinetteria a comando non manuale, sapone liquido e asciugamani monouso.

Non servono, invece, servizi igienici distinti per utenti e personale, né l’accessibilità per i disabili. Tuttavia, sarebbe eticamente preferibile esserne dotati.  Tutti i locali devono avere altezza media non inferiore a 2,70 metri (2,40 i bagni, 2,10 i disimpegni) e devono essere soddisfatte tutte le norme in materia di sicurezza e prevenzione antincendio o antinfortunistica, di igiene del lavoro e relative agli impianti elettrici.

Una volta verificati tutti i requisiti, seguito l’iter burocratico e attivate le autorizzazioni e polizze del caso, rintracciato il personale utile, è possibile dare avvio all’attività professionale nel nuovo studio medico.


Di: Cristina Saja, giornalista e avvocato

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