Consulcesi: «Bene Ddl antiviolenza, ora accelerare su legge Gelli per la piena tutela dei medici»
04/08/2020
Il Presidente Tortorella: “Creiamo un doppio scudo a difesa dei diritti dei medici e degli operatori sanitari. Serve forte segnale da ministeri Salute e Sviluppo economico”.
“Apprendo con soddisfazione l’arrivo in aula al Senato del Ddl” per la sicurezza degli operatori sanitari e socio-sanitari. Lo rende noto Filippo Anelli, presidente FNOMCeO, cui va il plauso per avere sostenuto con forza questo provvedimento che offre strumenti preventivi e dissuasivi dalla violenza contro i medici e di tutti gli operatori sanitari.È una battaglia che anche Consulcesi appoggia da sempre, dal punto di vista legale con la tutela delle vittime e anche dal punto di vista psicologico, con l’istituzione del Telefono Rosso. Ora auspichiamo una sua rapida approvazione”. È così che Massimo Tortorella, Presidente Consulcesi, commenta la calendarizzazione per mercoledì 5 agosto nell’ aula al Senato del Disegno di legge contro le aggressioni al personale sanitario, che si stima siano oltre 1200 all’ anno.
“E insieme al DDl antiviolenza, chiediamo anche un’accelerazione sulla Legge Gelli e sulla piena applicazione dei decreti attuativi per prevenire una nuova esplosione di denunce da parte delle vittime da Covid-19. La risoluzione di questo vuoto normativo creerebbe un doppio scudo di difesa per la piena tutela dei medici e operatori sanitari”. Sappiamo che in Italia nell’ultimo decennio ci sono state 35mila nuove azioni ogni anno con oltre 300mila procedimenti aperti. Numeri che, per effetto del Covid-19, rischiano di salire, secondo le nostre stime, di almeno un 15%. Con l’emergenza sanitaria causata dal coronavirus, sta crescendo rapidamente il numero delle associazioni e dei movimenti che supportano i pazienti spesso in inutili battaglie legali contro i medici. Secondo Consulcesi la soluzione sarebbe quella già indicata da Federico Gelli, che insieme all’ex collega Amedeo Bianco, è l’estensore della Legge 24.La norma che regola la responsabilità professionale di tutti gli esercenti le professioni sanitarie, tutelandoli da battaglie legali inutili, è bloccata in attesa dei decreti attuativi e non è dunque pienamente operativa. La firma del ministro dello Sviluppo economico Patuanelli è nell’aria da tempo, ma tarda ancora ad arrivare nonostante i pareri positivi del dicastero da lui presieduto e da quello alla Salute.