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Responsabilità professionale: nuova sentenza della Cassazione sui parametri di correttezza dell’operato

11/11/2020

Responsabilità professionale: nuova sentenza della Cassazione sui parametri di correttezza dell’operato

La Corte di Cassazione con la sentenza 28294/20 si è pronunciata nuovamente in materia di responsabilità professionale del medico puntualizzando meglio i parametri per individuare la correttezza dell’operato del professionista sanitario.

Il caso oggetto del contenzioso
Nel caso di specie si contestava al medico di aver omesso l’esame istologico necessario alla individuazione corretta della malattia del paziente e quindi di attuare i processi terapeutici più idonei. Il paziente aveva così ricevuto la diagnosi del carcinoma che ne aveva causato il decesso con 18 mesi di ritardo. Dunque, la Corte d’Appello aveva ritenuto di dover condannare sia il medico che l’azienda sanitaria, poiché l’omissione aveva cagionato il decesso o quantomeno una riduzione drastica delle aspettative di vita del paziente.

Le valutazioni della Suprema Corte
La Corte di Cassazione ha sottolineato come la Corte d’Appello nell’emettere il suo giudizio abbia tenuto conto solo ed esclusivamente dei coefficienti di probabilità statistica di sopravvivenza.
Non si può tenere conto in tali casi solo della probabilità statistica, ma deve essere considerata anche la “probabilità logica che impone di tenere conto di tutte le caratteristiche del caso concreto, integrando il criterio della frequenza statistica con tutti gli elementi indiziari astrattamente idonei a modificarla”. Nel caso specifico poi, gli stessi periti avevano precisato che non era possibile essere certi che un’anticipazione della diagnosi avrebbe evitato il decesso o prolungato significativamente la vita del paziente, ma tali conclusioni non erano state prese in considerazione nella sentenza della Corte d’Appello. Dunque, ribadendo l’importanza della statistica contemperata dall’analisi del caso concreto, la Suprema Corte ha assolto il medico e l’azienda sanitaria annullando la sentenza della Corte d’Appello.

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