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Specialisti ’93-2006, accolto il ricorso per il diritto all’aumento delle borse di studio

02/05/2018

Specialisti ’93-2006, accolto il ricorso per il diritto all’aumento delle borse di studio

Lo sancisce il Tribunale di Roma con la sentenza n. 7826 del 18 Aprile 2018: lo Stato deve pagare l’aumento triennale della borsa di studio ai medici che hanno frequentato la scuola di specializzazione tra il 1993 e il 2006.

Viene quindi riconosciuto il diritto all’aumento triennale della borsa di studio negato ai tempi della formazione post-laurea, nonostante fosse previsto dal Contratto Collettivo nazionale dei medici neoassunti. La sentenza prosegue il consolidamento della giurisprudenza in materia, seguendo quanto già stabilito nei mesi scorsi dallo stesso Tribunale, con la pronuncia 4240/17.

Dopo anni di lotte nei Tribunali anche per gli specialisti dal 1993 al 2006 finalmente la giurisprudenza sembra aver avviato un trend positivo. La nuova sentenza del Tribunale di Roma ha riconosciuto a 145 medici ex specializzandi ’93-2006 il diritto all’aumento triennale delle borse di studio, negato durante la formazione post-laurea nonostante fosse previsto dal Contratto Collettivo nazionale dei medici neoassunti.

Facciamo un passo indietro al d.lgs. 368/1999 che recepiva la Direttiva 93/16/CE e aveva infatti stabilito delle condizioni più favorevoli per questi medici,  prevedendo dei contratti di formazione-lavoro (poi solo di formazione) che avrebbero sostituito le borse di studio previste dal d.lgs. 257/1991, garantendo loro una vera e propria retribuzione comprensiva di contributi assistenziali e previdenziali, nonché il riconoscimento dell’anzianità di carriera.

Solo con la legge finanziaria del 2006 sono stati però stanziati i fondi necessari per rendere operativo il d.lgs. 368/99 a partire dall’anno accademico 2006-2007, cosicché si è venuta a creare un’evidente disparità di trattamento fra i medici immatricolati al corso dal 1993 e quelli immatricolati dal 2006. Questi ultimi, a parità di modalità di frequenza e impegno, hanno avuto somme di gran lunga superiori e benefici previdenziali e assistenziali non concessi ai loro colleghi.

Per l’ennesima volta dunque un inadempimento dello Stato italiano nei confronti dell’Europa è ricaduto sui cittadini, in questo caso medici, molti dei quali non volendo subire passivamente questo iniquo trattamento si sono tutelati in sede civile per ottenere giustizia. In questi ultimi anni però, mentre una giurisprudenza consolidata liquidava valanghe di risarcimenti agli specialisti più anziani che non avevano avuto nemmeno la borsa di studio, per medici ’93-2006 la giurisprudenza rimaneva ondivaga e poco chiara.

Ma nelle aule dei Tribunali si respira ormai un’effervescenza giurisprudenziale che già da qualche mese sta dando i suoi frutti, ultima in ordine di tempo la sentenza 7826 del Tribunale di Roma che va ad aggiungersi ad un filone positivo in materia di rideterminazione triennale delle borse di studio iniziato per Consulcesi nel 2017 con la sentenza 4240/17 della medesima Corte. Il giudice, infatti, ha stabilito che le borse dei medici specialisti dovevano essere triennalmente rideterminate in funzione del miglioramento stipendiale tabellare minimo previsto dai rinnovi dei contratti collettivi per i medici dipendenti del Servizio sanitario nazionale.

Quindi, come già accaduto qualche anno fa per gli specialisti ’78-’91, la giurisprudenza inizia a consolidarsi in positivo e per coloro che hanno svolto il corso di specializzazione fra il 1993 e il 2006 sembra arrivato finalmente il momento della riscossa e se, per questi stessi medici, nei prossimi mesi si riusciranno ad ottenere anche le differenze retributive, l’esborso per lo Stato potrebbe essere altissimo e per la classe politica italiana, forse, non sarà più rinviabile una riflessione seria sull’approvazione del Ddl di sanatoria (ormai in stallo da mesi) che limiti i danni economici e soddisfi finalmente i danneggiati.

Per chi desiderasse avere maggiori informazioni sul tema, i nostri consulenti sono a disposizione di tutti i medici al numero verde 800.122.777 e direttamente sul sito internet www.consulcesi.it.