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Attacchi social rivolti ai medici: tutto quello che c’è da sapere per tutelarsi

10/02/2021

Attacchi social rivolti ai medici: tutto quello che c’è da sapere per tutelarsi

In questi ultimi mesi stiamo registrando l’aumento di un inquietante fenomeno legato ai medici e al web, in molti, infatti, segnalano di essere vittime di ingiurie e attacchi di ogni genere soprattutto sui social media.

I pericoli del web per medici e operatori sanitari

L’importanza del web in generale è indubitabile nelle vite di tutti noi e la pandemia ancora in corso ci ha dimostrato quali innumerevoli opportunità di comunicazione ci possa offrire in un periodo come questo in cui la mobilità di tutti noi è notevolmente ridotta. Ma l’altra faccia della medaglia è che non c’è e, non può esserci, un controllo dei contenuti che garantisca a tutti che le notizie che circolano su fatti o persone non siano parziali, ingigantite o semplicemente false.
Per i medici la problematica degli attacchi sul web era già nota ma con l’avvio della campagna vaccinale per il Covid-19 sembra essersi acuita in maniera preoccupante, soprattutto nei confronti degli operatori sanitari che si sono prestati a promuovere le vaccinazioni.
Molto spesso i medici sono bersagli anche di leoni da tastiera che li denigrano professionalmente e personalmente, nonché di giornalisti senza scrupoli che li citano con riferimento a procedimenti legati a negligenze professionali sottoponendoli ad una gogna mediatica, omettendo successivamente di pubblicare anche l’informazione relativa alla loro assoluzione (cosa che avviene nel 95% dei casi!) perché non è ritenuta una notizia interessante.

Cancellarsi dai social non basta, e non sarebbe comunque giusto

Molti operatori sanitari hanno deciso di non avere social o di chiuderli per non essere più bersagli facili. Ma la scelta di non far parte del mondo dei social dovrebbe essere dettata dalla mancanza di interesse o da convinzioni personali non certo dalla paura di essere presi di mira e ingiuriati. Aldilà delle motivazioni, la cancellazione dai social non sempre risulta essere una scelta efficace, perché le notizie negative continuano a circolare, su siti internet e forum indipendentemente dal fatto che si decida o meno di leggerle e sono alla portata di tutti, amici, familiari, datori di lavoro e potenziali pazienti.

Come difendersi dalle aggressioni online?

È possibile difendersi da queste condotte illecite che in alcuni casi possono degenerare in ipotesi di reato riconducibili alla diffamazione ed allo stalking che, se perseguite dall’offeso, possono provocare conseguenze davvero importanti per l’offensore. Inoltre, anche nei confronti di notizie su siti web non esatte, parziali o molto datate è possibile esercitare il diritto alla cancellazione previsto dall’art. 17 del GDPR che elenca una serie di motivi in presenza dei quali l’interessato ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la cancellazione dei dati personali. Il Garante della privacy ha ribadito in molti suoi provvedimenti che il trattamento di dati giudiziari (ad esempio i dati che possono rivelare la qualità di indagato o imputato in un procedimento) quando non sono aggiornati sono fuorvianti ed in contrasto con i principi di esattezza ed aggiornamento dei dati espressamente previsti dal Regolamento.

Dagli attacchi e dalle notizie false sul web dunque ci si può difendere.
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