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Ex specializzandi: boom di adesioni all’azione collettiva dopo la campagna 37 milioni in 37 giorni.

03/08/2017

Ex specializzandi: boom di adesioni all’azione collettiva dopo la campagna 37 milioni in 37 giorni.

In meno di un mese oltre 5mila camici bianchi si sono già rivolti a Consulcesi: Lazio, Lombardia e Campania le Regioni con il maggior numero di nuovi ricorrenti

Boom di adesioni alla nuova azione collettiva di Consulcesi sulla scia della campagna “37 milioni in 37 giorni“, attraverso la quale sono stati consegnati in tutta Italia assegni di rimborso firmati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in favore di quanti si sono specializzati tra il 1978 ed il 2006 senza ricevere il corretto trattamento economico, così come previsto dalle direttive Ue in materia (75/362/CEE, 75/363/CEE e 82/76/CEE). In meno di un mese oltre 5mila medici hanno scelto di rivolgersi alla realtà leader nell’assistenza legale in sanità per recuperare quelle somme che lo Stato aveva negato durante la scuola post-laurea in Medicina. E per assicurare a tutti gli aventi diritto la possibilità di reclamare il proprio rimborso, Consulcesi ha deciso di prorogare la scadenza per aderire alla prossima azione collettiva, spostandola dal 15 al 25 luglio 2017.

Durante la campagna “37 milioni in 37 giorni” – che ha avuto il suo momento clou con l’evento di Modena nel quale sono stati consegnati oltre 3 milioni di euro ai medici dell’Emilia Romagna -, sono stati rimborsati complessivamente più di 1100 camici bianchi da Nord a Sud. Le Regioni più “rimborsate” sono state Lazio, Lombardia e Campania, dalle quali è fin qui arrivato anche il maggior numero di adesioni per la nuova azione collettiva: in totale rappresentano il 42% dei nuovi ricorrenti (15% Lazio, 15% Lombardia e 12% Campania).

    • 34 IN ABRUZZO: € 1.060.516,96

 

    • 16 IN BASILICATA: € 493.668,62

 

    • 51 IN CALABRIA: € 1.626.421,72

 

    • 96 IN CAMPANIA: € 3.138.160,14

 

    • 97 IN EMILIA ROMAGNA: € 3.100.848,12

 

    • 17 IN FRIULI VENEZIA GIULIA: € 532.417,04

 

    • 222 NEL LAZIO: € 7.567.742,73

 

    • 44 IN LIGURIA: € 1.253.634,46

 

    • 178 IN LOMBARDIA: € 5.772.385,77

 

    • 22 NELLE MARCHE: € 769.554,04

 

    • 4 IN MOLISE: € 143.438,75

 

    • 69 IN PIEMONTE: € 2.384.552,09

 

    • 53 IN PUGLIA: € 1.652.933,31

 

    • 18 IN SARDEGNA: € 553.523,96

 

    • 81 IN SICILIA: € 2.460.395,88

 

    • 67 IN TOSCANA: € 1.971.656,26

 

    • 28 IN TRENTINO ALTO ADIGE: € 846.349,45

 

    • 20 IN UMBRIA: € 639.531,26

 

    • 4 IN VAL D’AOSTA: € 142.343,68

 

    • 49 IN VENETO: € 1.628.981,18

 

Una platea imponente che si aggiunge ai migliaia di medici ai quali Consulcesi ha già fatto riconoscere oltre 530 milioni di euro. Una cifra elevata, ma destinata a crescere ulteriormente nelle prossime settimane visto che sono attese nuove sentenze e sul tema la giurisprudenza è ormai consolidata. In questo quadro e, di conseguenza, di fronte ad una continua emorragia di fondi pubblici da tempo si ragiona su un accordo transattivo per scongiurare un esborso complessivo superiore ai 5 miliardi di euro. Questo è quanto previsto anche dal Ddl 2400, attualmente in discussione al Senato, ma ancora arenato nelle Commissioni perché le modifiche proposte (spesso, paradossalmente, proprio da chi rappresenta i medici) hanno finito con “allargare le maglie” delle richieste, allungando i tempi e minando la sostenibilità economica del provvedimento.

Continuiamo a rimborsare medici in tutta Italia con cifre imponenti – afferma Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi – e, con grande soddisfazione, restituiamo non solo le somme dovute ma anche dignità a quei professionisti che negli anni della specializzazione sono stati penalizzati dalla mancata applicazione delle direttive Ue. Molti di loro, peraltro, spesso erano costretti a trovare delle occupazioni in quello che doveva essere il loro orario di riposo per potersi mantenere. Per loro, questo rimborso diventa anche un vero e proprio momento di riscatto, atteso ancora da tanti colleghi ai quali suggeriamo di attivarsi per non perdere questo diritto, messo a rischio dai ravvicinati termini prescrittivi. Sebbene i nostri legali ritengano che in assenza di una norma attuativa, secondo i principi stabiliti dalla Cassazione, i termini di prescrizione non inizino a decorrere, invitiamo i medici specialisti a tutelarsi per far valere il diritto al rimborso, già riconosciuto a migliaia di medici. Per farlo è possibile seguire due strade: produrre un atto interruttivo gratuito oppure avviare l’azione legale, aderendo alla prossima azione collettiva, prorogata appunto al 25 luglio. A disposizione mille consulenti che rispondono al numero verde e direttamente sul sito”.