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DDL Specializzandi: dal Parlamento un atto di responsabilità

09/07/2020

DDL Specializzandi: dal Parlamento un atto di responsabilità

Finalmente i testi dei disegni di legge relativi agli specializzandi 78/06 sono stati ufficializzati.

La scelta di risolvere la questione attraverso una normativa che funzioni come una sorta di transazione con tutti i giudizi in corso è indubbiamente sintomo che il tema, se pur facente riferimento ad una annosa questione ancora dibattuta nelle aule dei Tribunali, è di grande interesse per lo Stato italiano.

Il passato ci dimostra che la giurisprudenza nel tempo colma le lacune del legislatore e, in questo caso, lo Stato potrebbe arginare l’esborso economico relativo alle cause ancora in corso dei medici specialisti 78/91 e chiudere in via preventiva, con un maggiore risparmio, anche il contenzioso degli specialisti 93/06 che sembra avere lo stesso dispendioso decorso solo in tempi diversi.

Il DDL è stato presentato dalla senatrice Rizzotti, ma riporta la firma di rappresentanti della maggioranza e dell’opposizione (bipartisan), dunque si tratta di una soluzione condivisa, e questo ovviamente aumenta le possibilità che diventi Legge.

I punti  fondamentali di questa nuova proposta:

• Essere stati ammessi alle scuole di specializzazione con immatricolazione dal 1978 al 2006 ed essere in possesso di un diploma/certificato che attesti l’avvenuto conseguimento del titolo.

• Aver presentato una domanda giudiziale per il riconoscimento dell’adeguata remunerazione che sia ancora pendente al momento dell’entrata in vigore della legge.

• Per gli specialisti 78/91 l’importo stabilito è di 7.000 euro per ogni anno di specializzazione, oltre rivalutazione monetaria e interessi compensativi.

• Per gli specialisti 93/06 è previsto bonus una tantum di 15.000 euro per tutta la durata del corso, oltre rivalutazione monetaria e interessi compensativi.

• La remunerazione non sarà imponibile ai fini fiscali e verrà tramutata in periodi di contribuzione figurativa, nel caso di medici già in pensione le somme andranno ad integrare l’importo percepito mensilmente.

Una soluzione, dunque, che contempera la necessità di un risparmio dello Stato che, chiuderebbe moltissimi conteziosi in corso, con la necessità dei medici che, vedranno finalmente riconosciuti quei diritti negati per tanti anni.

Ci auguriamo, dunque, che l’attuale Governo compia questo atto di responsabilità nei confronti di una categoria che da sempre tutela la salute pubblica e che mai come in questo momento andrebbe ricompensata per gli sforzi e sacrifici fatti.

Consulcesi per conto delle migliaia di medici che si sono affidati ad essa per risolvere questa annosa questione, seguirà costantemente l’iter del disegno di legge nelle sedi istituzionali, tenendovi costantemente informati.