Sciopero e Tribunali: così i medici si difendono dai turni massacranti
01/02/2016
Parte oggi l’azione collettiva di Consulcesi: già raccolti oltre 5mila ricorsi. Fino ad 80mila euro per ogni medico: violata la direttiva Ue 2003/88
Il Direttore Generale di Consulcesi Group, Simona Gori: “I camici bianchi in molte strutture continuano a fare turni massacranti nonostante l’entrata in vigore della Legge 161: la violazione è doppia e ora vanno rimborsati. Proprio per questo parte la nostra nuova azione collettiva: l’ultima del 2015“
Il problema dei turni massacranti, al centro dello sciopero generale di domani, si sposta dalle corsie degli ospedali alle aule dei Tribunali. Iscritte a ruolo le prime cause, in relazione agli oltre 5mila ricorsi raccolti solo negli ultimi mesi, per la violazione della direttiva europea 2003/88 sugli orari di lavoro. A farlo è stato il pool di avvocati di Consulcesi Group, punto di riferimento di oltre 70mila medici per la tutela legale. Ogni medico può ottenere un rimborso fino a 80mila euro per le ore lavorate in più durante il periodo in cui lo Stato italiano ha ignorato quanto disposto da Bruxelles, ovvero fino alla recente entrata in vigore della Legge 161.
“La Legge 161 – spiegano dall’Ufficio Legale di Consulcesi Group – nonostante la proroga di un anno concessa, è entrata in vigore senza che sia stato risolto il problema del blocco del turnover, motivo principale dei turni massacranti a cui è sottoposto il personale sanitario. Anche le possibili assunzioni previste da un emendamento alla Legge di Stabilità sono in dubbio. È palese che si continua a non rispettare quanto disposto dall’Ue, ovvero che i medici lavorino al massimo 48 ore settimanali e che per tutto il personale della sanità siano garantite le 11 ore di riposo obbligatorie. La violazione, dunque, vale per il pregresso, ma nella stragrande maggioranza dei casi è ancora in corso”.
La questione dei turni massacranti è una delle principali fonti di malcontento dei camici bianchi italiani che hanno confermato lo sciopero nazionale di mercoledì 16 dicembre. Va ricordato che il problema riguarda oltre 100mila medici pubblici con lo Stato che rischierebbe un altro maxi esborso di svariati miliardi se, come nel caso degli ex specializzandi, si lasciasse alla magistratura il compito di affrontare la questione.
“Continua a crescere il numero di medici che ci chiede di essere tutelato in sede legale – afferma il Direttore Generale di Consulcesi Group, Simona Gori – e la cifra degli oltre 5mila ricorsi raccolti dall’inizio dell’anno si aggiorna di ora in ora. I medici hanno una netta percezione che quei turni massacranti che hanno fatto e che continuano a fare, costituiscono una violazione subita direttamente dallo Stato con le aziende sanitarie che non vengono messe in condizione di garantire i riposi. I numerosi sfoghi che raccogliamo stanno testimoniando anche la voglia dei camici bianchi di sancire un nuovo principio di giustizia. Abbiamo portato la questione già all’attenzione dei tribunali ma, considerando la mole di richiesta, lanciamo oggi 15 dicembre, una nuova azione collettiva e numerosi OMCeO, Enti, Associazioni, Sindacati e Società Scientifiche hanno convenzionato tutti i loro iscritti per partecipare a condizioni vantaggiose all’iniziativa. A disposizione mille avvocati e consulenti legali che rispondono gratuitamente al numero verde e sul sito”.
La legge è dalla tua parte: non rinunciare a un tuo diritto. Informati ora.