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Turni massacranti: 5mila ricorsi in un anno. I medici presentano il conto allo Stato

14/12/2015

Turni massacranti: 5mila ricorsi in un anno. I medici presentano il conto allo Stato
Massiccia adesione alle azioni collettive lanciate da Consulcesi negli ultimi 12 mesi per la violazione della direttiva europea 2003/88 sugli orari di lavoro: si possono recuperare fino a 80mila euro 
Il presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella: “Con il blocco del turnover e il personale ridotto all’osso il medico continuerà ad andare oltre le 48 ore settimanali. Bisogna restituire ai medici un diritto negato: la nostra nuova azione è imminente”

 

Sono già oltre 5mila i medici pronti a fare ricorso per il mancato rispetto della direttiva europea 2003/88 sugli orari di lavoro. In appena un anno, dunque, massiccia adesione alle azioni collettive lanciate da Consulcesi

Proprio mentre si avvicina l’entrata in vigore – prevista per il 25 novembre – della Legge 161 attraverso cui l’Italia si adegua alle disposizioni dell’Ue, la realtà internazionale leader nella tutela dei camici bianchi, che rappresenta oltre 70mila operatori sanitari, mobilita sul tema il suo ufficio legale, il più grande d’Europa con oltre 1.000 avvocati e consulenti. 

Sul caso si registra un forte interesse di istituzioni e sindacati, che hanno affrontato il problema anche in occasione degli Stati Generali della Sanità convocati dalla FNOMceO, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici. L’intenzione è quella di sottoporre la questione al Governo visto che appare ormai chiaro che, con gli organici attualmente a disposizione, le Regioni, principali interlocutori sull’organizzazione delle strutture sanitarie, non riusciranno a far rispettare orari e riposi di legge.

Forte dei risultati raggiunti per il mancato riconoscimento di un altro diritto sancito dall’Ue (quello relativo alle borse di studio negate agli ex specializzandi), con vittorie nei Tribunali di tutta Italia per una cifra superiore ai 402 milioni, Consulcesi ha convinto in poco tempo un numero di camici bianchi già imponente, ma in continuo aumento, a chiedere allo Stato – e non alla propria azienda – il rimborso per le ore lavorate in più. Si tratta di una cifra che può arrivare fino ad 80mila euro esentasse per ogni medico ed è dovuta perché non viene rispettato il limite delle 48 ore settimanali di lavoro con un riposo di almeno 11 ore tra un turno e l’altro. Un problema che riguarda oltre 100mila medici che operano nel comparto pubblico. Secondo le prime stime, se almeno la metà facesse ricorso, per le casse pubbliche il rischio sarebbe di un esborso di oltre 3 miliardi

Medici ed infermieri sono stati considerati lavoratori di serie b – commenta il presidente di Consulcesi Group, Massimo Tortorellaed i loro diritti non erano uguali a quelli di tutti gli altri lavoratori (la direttiva Ue per effetto delle Finanziarie 2007 e 2008 era stata applicata a tutti i lavoratori, fuorché quelli del comparto sanitario, ndr). Ci auguriamo che questa Legge faccia finalmente giustizia. Abbiamo qualche perplessità che dal 25 novembre possa realmente cambiare qualcosa. Il problema dei turni massacranti, come ci confermano i tanti medici che ci hanno contattato, è dovuto sostanzialmente al blocco del turnover e alla mancata stabilizzazione dei precari. Proprio in quest’ultimo caso c’è un decreto legge che non riesce a trovare attuazione per la mancanza di risorse. Noi saremo sempre al loro fianco, sostenendoli nell’attività professionale e tutelandoli in sede legale affinché insieme ai diritti sia riconosciuto anche il relativo risarcimento economico. Ci sono già numerosi OMCeO, Enti, Associazioni, Sindacati e Società Scientifiche che hanno convenzionato tutti i loro iscritti che aderiranno alla nostra imminente azione collettiva. A disposizione ci sono i nostri oltre 1.000 tra avvocati e consulenti legali che rispondono gratuitamente al numero verde e sul sito”

La legge è dalla tua parte: non rinunciare a un tuo diritto. Informati ora.

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