Turni massacranti dei medici: l’Europa striglia l’Italia. Consulcesi: “urgente intervento normativo”
19/05/2016
Il presidente di Consulcesi Group, Massimo Tortorella: “Non si può continuare a rischiare sulla salute dei pazienti e su quella dei medici: l’intervento dell’Ue certifica che vengono ancora negate le 11 ore di riposo tra un turno e l’altro. Regioni e Ministeri competenti facciano la loro parte e si adeguino subito gli organici. I nostri avvocati hanno raccolto oltre 7mila ricorsi, predisposta una nuova azione collettiva”
“Dall’Unione europea arriva l’ennesimo richiamo perché in Italia gli organici restano inadeguati e la legge 161 sull’orario di lavoro troppo spesso non viene rispettata. Come può tutelarsi il personale sanitario? Trovando il coraggio di denunciare le situazioni di illegalità, facendo ricorso“. Consulcesi Group, da sempre in prima linea al fianco dei medici anche nella battaglia contro i turni massacranti, commenta così la strigliata che arriva da Bruxelles per la mancata applicazione della direttiva Ue 2003/88 nonostante l’entrata in vigore della legge 161 del 25 novembre scorso.
Massimo Tortorella, il presidente del Gruppo punto di riferimento nella tutela legale di oltre 75mila medici, suggerisce due mosse per risolvere definitivamente la questione: “Sappiamo che sono in corso da mesi delle trattative sindacali – afferma – ma la sofferenza degli operatori sanitari impone una rapida soluzione per lo sblocco del turnover: è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti. Le Regioni comunichino il fabbisogno, i Ministeri competenti si attivino a trovare risorse perché non si può continuare a rischiare sulla salute dei cittadini e degli stessi professionisti. Oltre allo sblocco del turnover – prosegue Tortorella – sembra necessario anche un provvedimento di legge. È stata già presentata una interrogazione dal Senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri (CoR). Ora, anche sulla scorta di quanto ci dice l’Europa, è urgente intervenire a livello normativo”.
Una soluzione utile anche per evitare che, per effetto dei ricorsi, lo Stato possa ritrovarsi a dover far fronte ad un altro maxi-esborso. La questione, infatti, riguarderebbe secondo le stime dei sindacati oltre 100mila medici ospedalieri e, per effetto dei rimborsi richiesti attraverso i ricorsi, si arriverebbe ad una cifra superiore ai 3 miliardi di euro. “I nostri legali – conclude il presidente di Consulcesi Group, Massimo Tortorella – hanno già avviato oltre 7mila ricorsi e altri se ne aggiungono ogni giorno: i medici hanno compreso che l’azione legale è mossa contro lo Stato, non contro la propria Azienda, ed è sempre più spesso appoggiata dagli stessi direttori sanitari. Di fronte alle tante richieste e segnalazioni che riceviamo quotidianamente, stiamo predisponendo una nuova azione collettiva ad hoc. Come ha evidenziato la Commissione europea, non vengono rispettate le 11 ore di riposo tra un turno e l’altro, l’orario settimanale va oltre le 48 ore settimanali e ci sono problemi su guardie, reperibilità e ore di lavoro prestate in libera professione all’Azienda sanitaria. Siamo di fronte all’ennesima ingiustizia nei confronti dei medici: siamo pronti a tutelarli con i nostri mille tra avvocati e consulenti legali che rispondono al numero verde e sul sito”.
La legge è dalla tua parte. Non rinunciare a un tuo diritto: informati ora.