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Formazione ECM sui vaccini: corsi a servizio della salute collettiva

28/09/2022

Nonostante la lunga storia di successi legati alle vaccinazioni, scetticismo e sfiducia limitano ancora la loro efficacia. Per ribadirne l’importanza, la Commissione Nazionale per la formazione continua offre crediti bonus e Consulcesi amplia la sua offerta di corsi ECM.

Formazione ECM sui vaccini: corsi a servizio della salute collettiva

Sebbene l’utilità dei vaccini sia stata ampiamente dimostrata nel corso della Storia, anche prima della pandemia da Covid-19, dubbi e paure ancora affliggono parte della popolazione italiana, e non solo.

 

Per contrastare lo scetticismo e in vista della stagione invernale, durante la quale si teme una nuova ondata della pandemia e un ritorno dell’influenza potenzialmente grave, l’appello degli esperti, da infettivologi al Ministro della Salute, è quello di potenziare la “cultura del vaccino” partendo proprio dai Medici di famiglia fino ad arrivare gli specialisti.

 

L’importanza dei vaccini 

 

Se non ci fossimo vaccinati, il Coronavirus avrebbe potuto causare 20 milioni di morti in più. A dirlo è lo studio pubblicato su The Lancet Infectious Diseases che sottolinea anche come si sarebbero potute salvare altre 600mila vite se la vaccinazione avesse raggiunto il 40% della popolazione mondiale, come suggeriva il piano dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Ma anche prima dell’arrivo del Covid-19, la vaccinazione ha permesso di controllare ed eliminare malattie infettive potenzialmente mortali.

Tra gli innumerevoli successi, l’eradicazione completa del vaiolo, annunciata ufficialmente nel dicembre del 1979 e raggiunta grazie a un’immunizzazione di massa e a sistemi di sorveglianza epidemiologica capaci di rilevare prontamente nuovi focolai.

A questo si aggiungono poi le grandi campagne di vaccinazione contro malattie come il morbillo, “che da solo causava circa 2,6 milioni di decessi l’anno”, come scrive l’Istituto Superiore di Sanità, e la difterite, debellata nella maggior parte dei Paesi industrializzati – ma che resta una malattia endemica in diverse aree geografiche, emergendo talvolta come caso sporadico o piccola epidemia.

 

Ancora scetticismo verso i vaccini 

 

Nonostante gli importanti traguardi raggiunti e un crescente numero di ricerche scientifiche che confermano come le vaccinazioni riducano significativamente l’incidenza delle malattie, scetticismo e perplessità permangono, impedendo il raggiungimento di una copertura ottimale della popolazione.

 

Come nel caso del vaccino contro il tumore della cervice uterina che, studi dimostrano, riduce l’insorgenza della patologia di circa l’87% nelle donne vaccinate rispetto a quelle non vaccinate, ma che secondo le ultime rilevazioni del 2020 non ha raggiunto la soglia ottimale prevista dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (95% dal dodicesimo anno di vita).

In parte influenzati dalle difficoltà di gestione della pandemia, i dati raccolti dal Ministero della Salute e aggiornati al 31 dicembre 2020 mostrano per entrambi i sessi un significativo calo delle coperture vaccinali anti-HPV rispetto all’anno precedente. Ma, come afferma anche la Fondazione Veronesi “al di là di Covid-19, la copertura per ciclo completo nella coorte delle quindicenni (nati nel 2004 vaccinati nel 2020, utilizzata dall’OMS come riferimento nelle sue statistiche) è del 63,84% anche questa in diminuzione rispetto all’anno precedente (70,35%)”.

 

Guardando alla propensione verso i vaccini in generale, secondo l’ultimo rapporto Eurobarometro “Europeans’ attitudes towards vaccination” in Europa circa l’85% ritiene che la vaccinazione sia “un modo efficace per prevenire le malattie infettive e il 79% si affida a un professionista sanitario per ottenere informazioni” su queste. Parallelamente però, un 48% degli intervistati è convinto che “i vaccini possono spesso produrre gravi effetti collaterali” e un 38% che “i vaccini possono causare le malattie contro cui proteggono”, confermando la crescita di una tendenza rilevata negli ultimi anni: la cosiddetta “vaccine hesitancy”.

 

Che si tratti di quella contro il Covid-19 o di quelle raccomandate per malattie infettive prevenibili, lo scetticismo verso le vaccinazioni è da sempre legato a timori sulla sicurezza e dubbi sulle sperimentazioni, quindi a una generale mancanza di conoscenza in materia.

A volte, anche a seguito della rapidità con cui avvengono oggi le scoperte scientifiche, anche i professionisti rischiano di rimanere indietro sulle ultime novità, risultando così i primi ad avere dubbi e incertezze legate ai migliori metodi di prevenzione e in merito alle più recenti cure.

 

Per reiterare l’importanza e incentivare l’aggiornamento di questi allora, la Commissione Nazionale per la formazione continua ha stabilito che chi, entro la scadenza del triennio formativo 2020-2022, acquisirà crediti ECM in materia di vaccini e strategie vaccinali otterrà un bonus pari al medesimo numero di crediti (fino ad un massimo di 10) per il triennio successivo.

 

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L’offerta formativa di Consulcesi su vaccini 

 

Per favorire l’aggiornamento continuo dei camici bianchi, Consulcesi, azienda leader nella formazione ECM, propone ben tre corsi specifici che vanno ad aggiungersi all’ampio catalogo FAD.

 

Primo fra tutti il corso “Come nasce un vaccino. Progettazione, sviluppo, sperimentazione e commercializzazione” che, ricordando i principi che ne guidano la realizzazione, approfondisce la biologia dei vaccini, la risposta immunitaria, nonché l’iter di sperimentazione e approvazione. Il corso multimediale, accompagnato da materiali didattici di approfondimento, è stato realizzato con la collaborazione di Barbara Illi – Istituto di Biologia e Patologia Molecolari, Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBPM-CNR), c/o Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin”, Sapienza Università di Roma – che, non mancando di soffermarsi sulla percorso dei vaccini realizzati per combattere epidemie, affronta inoltre aspetti etici relativi all’opportunità delle vaccinazioni di massa, alla produzione, alla sperimentazione dei vaccini stessi.

 

Si segnala poi il corso “Giovani e vaccinati – Il corretto approccio alle vaccinazioni e ai richiami” che vuole porre l’accento proprio sul coinvolgimento dei giovani, ribadendo l’importanza della prevenzione in una fase delicata quanto attraversata da profondi cambiamenti come è quella adolescenziale. Il corso in formato e-book rappresenta quindi una lettura fondamentale per acquisire strumenti utili per comunicare efficacemente con i ragazzi e i loro genitori, diffondere una corretta cultura del percorso vaccinale e favorire quindi il “recupero dei non vaccinati” attraverso un’adesione consapevole. Perché, come sostiene Giuseppe Mele, responsabile scientifico del corso e Presidente Nazionale della SIMPE, Società Italiana Medici Pediatri, “la vaccinazione è un fatto etico ed è il massimo dell’equità sociale”.

 

In ultimo, in termini di realizzazione ma non di rilevanza, il nuovo corso a firma da Guido Rasi, tra i massimi esperti a livello europeo in tema di farmaci e vaccini, “Protezione 0-18: obiettivi e criticità delle vaccinazioni pediatriche”.

Nella formazione a distanza in formato ebook, Rasi riflette sulle ragioni che da sempre alimentano la sfiducia nei confronti dei vaccini, fornendo ai professionisti della salute strategie e risorse per contrastare questa preoccupante tendenza. Partendo dalle vaccinazioni obbligatorie e dall’importanza di queste nei primi anni di vita, giungerà alle vaccinazioni raccomandate per ribadire, dati alla mano, il peso di queste nella prevenzione di malattie infettive come l’epatite, l’HPV ma anche lo pneumococco, il meningococco C, meningococco b, rotavirus fino al ruolo del vaccino anti-influenzale per la protezione delle categorie più fragili.

 

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